I nuovi dati delle classifiche Ecosistema urbano 2021 confermano l’evanescenza e l’inconsistenza delle politiche ambientali dell’amministrazione Sboarina che oltre a trascurare il benessere dei quartieri e dei cittadini ne mette a repentaglio la salute e la sicurezza tagliando sui capitoli di bilancio dedicati alla sicurezza stradale (come accaduto con l’ultimo bilancio che ha visto dimezzati i fondi per la segnaletica stradale) e non attiva nessuna politica di risanamento della qualità dell’aria.

Ecco dunque spiegato il 72° posto di Verona per vittime stradali ogni 100 abitanti; l’85° posto per concentrazioni di Pm10; l’81° per concentrazioni di ozono; il 73° posto per disponibilità di isole pedonali. Inconsistenti i miglioramenti rispetto la precedente rilevazione: Verona rimonta di una sola posizione dal 70° al 69° posto.

Inoltre, viste le politiche di Sboarina nell’ultimo anno, le prospettive per il futuro non possono essere più rosee: infatti continua a mancare all’appello il Pums; i quartieri continuano ad essere occupati da inutili supermercati; lo stesso Central park si sta rivelando un gigantesco bluff. Tra amministratori e cittadini continua a mancare la possibilità di dialogo e confronto. Le Circoscrizioni vengono marginalizzate da un sciocco centralismo che ha per ombelico una maggioranza litigiosa e sempre troppo attaccata alle poltrone. L’amministrazione Sboarina è sorda alle richieste di buon senso, come quella che propone l’istituzione anche a Verona di un garante del verde che possa dare rilancio alle politiche ambientali soprattutto sotto il profilo della nuova disponibilità di spazi verdi fruibili e della valorizzazione dell’immenso patrimonio ecologico dato dai nostri parchi cittadini.

Luigi Ugoli, segretario cittadino Pd Verona

Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani, consiglieri comunali Pd Verona


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