Visto che in passato la centralina che rileva lo smog in Corso Milano ha subito spostamenti secondo criteri non sempre chiarissimi, è probabile che il livello reale dell’inquinamento nel quartiere sia ben superiore delle rilevazioni ufficiali. In questa situazione l’amministrazione deve uscire dall’immobilismo e mettere in campo tutte le azioni necessarie a mitigare gli effetti nocivi delle polveri che stazionano sulla strada. Dovono essere attivati tutti gli interventi strutturali che rendono più conveniente il trasporto pubblico e la mobilità ciclistica rispetto all’uso del mezzo privato. Le auto vanno fermate prima di entrare in città con un adeguato sistema di parcheggi scambiatori. 


Per l’immediato chiediamo che le principali arterie del quartiere vengano percorse ogni giorni dalle idropulitrici dell’Amia al fine di detronizzare le polveri che restano a terra. Occorre abbassare ulteriormente la velocità media delle auto su Corso Milano prevedendo almeno un’altra rotonda all’incrocio con via Manzoni/via Galvani. Occorre rimettere mano all’incrocio con Corso Colombo e Porta San Zeno creando una “turbo-rotatoria” che eviti lo stazionamento delle auto all’incrocio con relativo effetto di camera a gas. Crediamo che la situazione odierna confermi che la riqualificazione di Corso Milano avrebbe dovuto andare di pari passi con l’adeguamento della parallela via Sicilia in maniera da mitigare l’effetto di concentrazione delle polveri.

Federico Benini, consigliere comunale Pd capogruppo
Gruppo consiliare Pd della Terza Circoscrizione


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