Che cosa ci fanno decine di materassi sparsi ovunque nelle rimesse delle case Agec tra via Sicilia e via Agrigento a Borgo Nuovo? Semplice, ci dormono. Ma non solo: a giudicare dalla grande quantità di rifiuti e vetri lasciati in giro, escrementi e probabili macchie di sangue, siringhe e preservativi usati già più volte rinvenuti dai residenti, nonché da biciclette, televisori, motorini accatastati alla rinfusa nei box e nei corridoi, le rimesse sono teatro di altri traffici probabilmente non sempre legali.
Fatto sta che la sicurezza non è affatto garantita: le uscite di emergenza che dai garage danno verso la superficie sono perennemente ostruite e molti residenti non possono mandare a giocare i figli in giardino perché l’intera area è off limits e poco raccomandabile anche di giorno.
Non è chiaro come sia resa possibile una tale disponibilità di garage sempre aperti all’interno del complesso Agec che conta circa una trentina di alloggi. Non quindi, un alveare, ma un complesso di medie dimensioni articolato in quattro blocchi da tre piani ciascuno, dunque in teoria meglio governabile.
Proprio però per le ridotte dimensioni, Agec non ha mai assegnato un amministratore di condominio al complesso, e i residenti debbono far riferimento direttamente agli uffici Agec i quali, già oberati di lavoro, non riescono a rispondere alle richieste di decoro e sicurezza. Il risultato è questo degrado nel contesto di una sorta di zona franca le cui condizioni di insicurezza di aggravano ogni mese di più.
Non oso pensare a ciò che potrebbe accadere nel caso sventurato in cui scoppiasse un incendio, magari di notte.
Ho chiesto che sulla documentazione fotografica già raccolta si tenga una commissione consiliare Sicurezza e Partecipate e ringrazio il presidente Roberto Simeoni che mi ha garantito l’impegno a convocarla per la settimana prossima.
A tutela dei tanti residenti che chiedono condizioni di vivibilità minime è necessario verificare le responsabilità di chi ha in custodia i garage trasformati in magazzini di rottami; verificare il rispetto della normativa antincendio e garantire la percorribilità delle vie di fuga.
L’ostinazione di chi chiude gli occhi di fronte alla marginalità e al degrado che purtroppo esistono anche nella nostra città, ha trasformato una gloriosa istituzione come l’edilizia residenziale pubblica, fiore all’occhiello del welfare cittadino, in un potenziale ricettacolo di microcriminalità.
Federico Benini, consigliere comunale Pd capogruppo
Link al video: https://youtu.be/YIb1b_X4gLw