Due anni fa, precisamente il 29 novembre 2018, in occasione della discussione dell’avanzo di amministrazione 2017 (circa 21 milioni di euro) l’assessore alla (im)mobilità Luca Zanotto aveva accolto sotto forma di ordine del giorno una proposta emendamento del sottoscritto impegnandosi a seguire l’installazione di dissuasori di velocità in via Archimede. Dal momento che Zanotto è stato anche presidente della Terza Circoscrizione, dovrebbe conoscere bene la situazione di questa via che assieme a via Pitagora viene usata da tanti automobilisti come alternativa alla trafficata Corso Milano (ne è infatti la parallela). Complice la generosa larghezza della strada, spesso le auto sfrecciano a velocità folli.
Ebbene, due anni dopo, a seguito di svariati solleciti, chiedo agli uffici di sapere a che punto si trovi la pratica, e con mia grande sorpresa il dirigente, a cui evidentemente l’assessore non aveva dato alcun input politico, risponde che sulla strada in oggetto, “ai sensi dell’articolo 142 del Codice della Strada, vige già il limite dei 50 Km/h” e pertanto non sarebbero necessarie ulteriori segnalazioni.
Si tratta di una doppia presa in giro: da una parte si minimizza al limite della derisione un problema segnalato e molto sentito dai residenti di Borgo Milano. Dall’altra gli assessori, a cui spetterebbe il compito di attuare gli indirizzi del consiglio comunale, mostrano di non essere in grado di seguire le pratiche e non si premurano nemmeno di coordinarsi con gli uffici comunali preposti. Un’altra lezione che emerge è che gli impegni che gli assessori della giunta Sboarina prendono in Consiglio non hanno alcun valore. Questo è attualmente il grado di rispetto che il Comune di Verona ha per i cittadini.
Federico Benini, capogruppo Pd Verona
Allegati: richiesta e risposta degli uffici