Da oltre 15 anni esiste il progetto “Bookcrossing” che consiste nella distribuzione gratuita di libri identificati da un codice unico, attraverso cui è possibile seguire il percorso compiuto dal libro ed il suo incrociarsi con i lettori. I libri sono collocati in piccole casette.
I libri vengono registrati in questo modo: durante la registrazione gratuita il sistema assegna ad ogni libro un numero univoco (il BCID), questo deve essere riportato sul libro (tramite un’etichetta o a mano). Basandosi su questo numero chi ritrova il libro lasciato in libertà può registrarne il ritrovamento e seguire il percorso del libro. Può aggiungere un commento in modo che chi lo ha rilasciato sappia che fine ha fatto il libro. Dopo averlo letto (ma non è obbligatorio!). Così facendo si segue il percorso del libro sia segnalandolo sul sito internet del bookcrossing, sia scrivendo direttamente lasciando il messaggio cartaceo.
Il bookcrossing è un miscuglio di spirito d’avventura, letteratura e anche generosità che molte persone trovano irresistibile. Alcuni lo vedono come una versione moderna dei messaggi nella bottiglia o dei bigliettini attaccati ai palloncini. Altri lo concepiscono come il tentativo di creare un enorme biblioteca aperta e in viaggio. Altri ancora intendono creare delle piccole biblioteche a servizio di chi ha problemi economici. In buona sostanza ognuno può dare il proprio significato.
Contrariamente alla pura lettura, la pratica del bookcrossing non è esclusivamente solitaria. Essa prevede la liberazione e il ritrovamento di libri senza un contatto diretto tra i partecipanti ma, l’avere alle spalle una comunità che condivide un metodo ed una certa visione della condivisione, porta spesso alla concretizzazione di ritrovi, in rete o sul territorio, tra i bookcrossers.
Infatti ogni anno si svolge, in primavera, l’incontro internazionale (bc-convention o Anniversary Convention), mentre gli incontri nazionali e quelli regionali, tra i bookcrossers, si organizzano sia sul sito americano principale che sui singoli siti nazionali.
I libri vengono lasciati nelle OCZ (zone ufficiali di scambio), che sono delle piccole casette in legno disseminate in parchi, piazze o altri luoghi, comunque aperti. In questi luoghi le persone possono prenderli e depositarli.
Attualmente a Verona esistono punti di boocrossing in via Albere (sede Confersercenti), in via Anselmi (San Massimo), piazza Marinai d’Italia (Borgo Milano), piazza Dall’Oca Bianca (Borgo Nuovo), via Brunelleschi (Stadio), presso la Biblioteca Civica di Verona ed altri ancora. In questi luoghi il servizio è molto utilizzato e ben accolto dai cittadini.
Con l’occasione di diffondere la cultura della lettura e del contatto con i libri per persone di tutte le età ed etnie che vivono e frequentano i nostri quartieri
Si propone alla Circoscrizione 5^

– di aderire al bookcrossing, creando dei punti OCZ in aree di proprietà comunale, come ad esempio Parco San Giacomo ed altri 3/4 siti all’interno del territorio;
– di coinvolgere l’Ecosportello del Comune di Verona e le scuole elementari del territorio affinchè siano bambini e bambine a costruire le piccole casette, grazie ai laboratori del Centro di Riuso Creativo, che è un servizio comunale;
– di coinvolgere le Biblioteche di Quartiere come la “Girolamo Caliari” di via Porto Tolle (Borgo Roma) e il Centro di Lettura di Ca’di David per supporto, anche materiale, all’iniziativa.

Categorie: Borgo RomaCadidavid

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