Prima i soldi della progettazione e poi, nel 2020, se ci saranno ancora, il resto della somma. Questo governo ha trasformato un piano di rilancio di Veronetta in un mutuo edilizio con erogazioni basate sullo stato di avanzamento lavori, costringendo la città ad anticipare soldi propri che avrebbero potuto essere impiegati nella messa a norma di scuole, ripristino di edifici pubblici circoscrizionali, implementazione del verde pubblico.


Con un mano si da e con l’altra si toglie, alla faccia dell’autonomia sbandierata da tutta la Lega in campagna elettorale. Abbiamo certezze che tra un anno questi soldi torneranno nelle tasche dei cittadini?
Piuttosto di niente meglio piuttosto, ma, povera Verona, sarebbero queste le risorse promesse da Salvini a Sboarina? Il dato politico è che, malgrado ministri e sottosegretari, Verona è diventata una città di serie C che non riesce ad ottenere nei tempi corretti nemmeno le cose che già le spettano.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Centro storico

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