In programma 6.140 interventi di manutenzione, ordinaria o straordinaria, di cui 3.000 su alloggi, fabbricati e relativi impianti e 3.140 sui servizi condominiali come ascensori, presidi antincendio, spurghi, sgomberi, derattizzazioni ecc., per un investimento totale di circa 7,5 milioni di euro. Sono i numeri dell’attività manutentiva realizzata da Agec nel corso del 2023 sul patrimonio residenziale pubblico di proprietà o in gestione (4.078 alloggi su 6.780 unità immobiliari in carico) illustrata oggi, alla presenza dell’Assessora alle Politiche sociali e abitative Luisa Ceni e dell’assessore all’Edilizia popolare Federico Benini, dall’Arch. Michela Righetti della Sezione Lavori e Impianti dell’Area Tecnica di Agec e dall’Ing. Pietro Padovani, coordinatore dell’Area Tecnica, sui quali ha poi fatto il punto la Presidente Agec Anita Viviani. Le cifre comprendono tutto ciò che ha dato origine ad un ordine di servizio: dalla ricerca della piccola perdita idraulica nell’alloggio di un inquilino alla manutenzione della centrale termica di un fabbricato fino alla riqualificazione di un intero edificio di un grande complesso residenziale popolare.
“L’Amministrazione sta facendo degli investimenti importanti su Agec – evidenzia l’assessore Federico Benini – nella convinzione che la società partecipata debba tornare con una priorità rivolta soprattutto all’edilizia popolare, alla manutenzione dei suoi immobili e al riatti degli stessi. Interventi e investimenti essenziali, sostenuti da Agec con un importante programma di attività effettuate e da realizzare nel corso del 2023 e 2024, come i 500 immobili riattati o i 3 mila alloggi e fabbricati su cui sono previste manutenzioni. Saranno effettuati lavori anche su immobili in situazioni critiche, che potranno così tornare usufruibili dai tanti richiedenti. Da non dimenticare che il 2024 è l’anno del PNRR di 15 milioni di euro per la riqualificazione di complessivi 272 alloggi, 180 del Complesso Azzolini e 92 del Complesso Tombetta. Da considerare che solo il 16% delle abitazioni ha meno di 30 anni, un dato che fa capire quanto è critica la situazione degli immobili”. “Un ringraziamento ad Agec per il lavoro prezioso che sta facendo – dichiara l’assessora Luisa Ceni – che ci permette, nell’ambito delle politiche abitative, di rispondere al sempre crescente bisogno di ‘casa’, un’emergenza che riguarda non solo Verona ma di rilevanza nazionale. Manca in Italia un Piano casa dal 1946, vi è quindi il bisogno di pensare all’abitare con interventi specifici rivolti in particolare alle famiglie, sempre di più nell’incapacità di trovare casa, nonostante abbiano reddito e capacità di spesa. Si tratta di un problema serio e trasversale su tutta la popolazione. C’è una necessità continua. Agec da sola non può rispondere a tutte le domande, anche se il suo lavoro è un fondamentale supporto”. RIATTI 2023. Dal punto di vista dell’impiego delle risorse, la parte del leone è svolta dai riatti (254 quelli realizzati nel 2023 di cui 8 grazie ad altre fonti di finanziamento non aziendali) che hanno assorbito 3,19 milioni di euro, pari al 42% della spesa totale. COPERTURE 2023. Di particolare rilievo, poi, il programma di manutenzione delle copertura degli edifici, oggetto di uno specifico accordo-quadro, con 90 ordini di intervento nel 2023 e il coinvolgimento, in particolare, di 6 fabbricati residenziali (via Volta, via Caliari, via Licata, via Tunisi, via Trecca e via San Giovanni in Valle) per un valore dei lavori di circa 800 mila euro. COPERTURE 2024. Per quanto riguarda l’anno in corso, il 2024, viene portato avanti il programma di interventi sulle coperture per un valore di circa 900 mila euro con altri sei complessi residenziali coinvolti: via Velino, via Lussino, via Breccia San Giorgio, via Galilei, via Melfi e vicolo Corticella San Marco. RIATTI 2024. Si accelera anche sui riatti, aumentando le risorse aziendali ad essi dedicate: 4,33 milioni di euro contro i 3,18 milioni del 2023. Dal momento che si sta investendo di più sui riatti di natura straordinaria, più costosi, il risultato sarà, dal punto di vista dei macro-numeri, meno visibile, in quanto il numero finale di riatti decresce di alcune unità: dai 254 del 2023 (dove 8 erano finanziati con risorse non aziendali) ai 228 del 2024. VECCHIAIA DEGLI EDIFICI. Del resto, il patrimonio residenziale pubblico, a Verona come nel resto del Paese è vetusto: il 53% degli alloggi ha più di 30 anni e meno di 60, e il 31% ha più di 60 anni. Vale sottolineare che il restante 16% che ha meno di 30 anni è interamente destinato ad edilizia sociale. QUARTIERI. Anche nel 2024 la distribuzione dei riatti sarà equamente distribuita tra i quartieri: il maggior numero di interventi sarà concentrato in Terza Circoscrizione (43 alloggi, contro i 46 del 2023); 32 alloggi verranno riattati in Quinta (69 nel 2023) e altri 32 in Settima Circoscrizione (5 nel 2023); 27 alloggi in Prima Circoscrizione, dove nel 2023 sono stati riattati già 87 alloggi); 14 in Ottava, 12 in Quarta, 9 in Sesta e 4 in Seconda Circoscrizione. A questi 173 interventi vanno aggiunti altri 55 riatti “veloci” che verranno realizzati tra gli alloggi che saranno rilasciati nel corso dell’anno. PIANO NAZIONALE DELLE CITTÀ. Per quanto riguarda, infine, gli interventi di manutenzione finanziati con altre risorse non aziendali, il biennio 2024-2025 vedrà proseguire il programma di interventi per la riqualificazione energetica avviato nel 2015 con il Piano Nazionale delle Città, che ha già portato al riammodernamento di 3 complessi al Saval, in via Tunisi e via Caprioli, per un totale di 428 alloggi, e di 1 edifico in via Stradone Santa Lucia composto da 32 alloggi, i cui interventi saranno ultimati a breve. Il prossimo biennio l’attenzione verrà concentrata in via Spagnolo e via Monreale per un totale di altri 2 edifici comprendenti 73 alloggi. PINQUA. Il 2024 sarà l’anno del decollo del Pinqua, il Programma Innovativo per la Qualità dell’Abitare con cui viene finanziato il recupero dal punto di vista energetico delle Case Azzolini (180 alloggi) e del complesso Tombetta (92 alloggi). L’inizio dei lavori è previsto nell’anno in corso. POR. Il FESR–POR “Programma Operativo Regionale 2014-2020” ha consentito di riqualificare dal punto di vista energetico 44 alloggi, di cui 8 nel 2023. IL COMMENTO DELLA PRESIDENTE. “I riatti sono certamente una componente centrale della missione aziendale nonché un importante indicatore di efficacia al quale, non a caso, viene dedicata una parte preponderante delle risorse disponibili. Quando parliamo dell’attività manutentiva degli immobili residenziali, tuttavia, non dobbiamo dimenticare l’immensa mole di lavoro generato dai micro-interventi svolti a tutela degli inquilini, che possono arrivare ad assorbire gran parte delle energie del nostro ufficio tecnico” sottolinea la presidente Agec Anita Viviani. “Dalla sostituzione della lampadina nelle parti comuni al rifacimento del tetto o della facciata, ciascun intervento deve essere inquadrato, organizzato e svolto nel pieno rispetto delle procedure previste dalle normative sui Lavori Pubblici oltre che delle normative tecniche e della sicurezza. Questo a garanzia delle leggi, della qualità degli interventi ma anche delle stesse imprese che partecipano al rilevante indotto economico generato dell’attività di manutenzione degli immobili comunali. Basti pensare che ogni anno ci sono circa 4 mila richieste di intervento da parte degli inquilini”. DOMANDA E OFFERTA. “A Verona, come nel resto del Paese, l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica e di edilizia sociale sta raggiungendo un massimo assoluto rispetto alla domanda – prosegue Viviani – nel senso che la domanda è stabilmente di molto superiore all’offerta. Questo significa che, anche avendo la bacchetta magica e riportando, da domani, lo sfitto (circa 560 alloggi) a livello fisiologico di 200-250 alloggi, si riuscirebbe a soddisfare neanche un quinto della richieste che nell’ultimo bando Erp ammontano a ben 1.526 domande. Nella banca dati di emergenza abitativa per l’assegnazione di alloggi a canone convenzionato sono, inoltre, presenti 664 nominativi di cui 494 con requisiti e 170 senza almeno un requisito. Vale osservare che i due numeri non si possono sommare in quanto, molto spesso, i richiedenti sono in lista da una parte e dall’altra” PIANO CASA NAZIONALE. “L’implementazione di un Piano nazionale di Edilizia Residenziale pubblica (l’ultimo, Piano Fanfani, risale al 1949) è una delle principali richieste di Federcasa, l’associazione che riunisce 84 Aziende Casa che rappresentano 771mila alloggi per circa 2,5 milioni di inquilini in case popolari. Secondo uno studio Nomisma del 2020, il fabbisogno nazionale sarebbe almeno di 250 mila alloggi, che si potrebbe soddisfare attraverso un investimento quindicennale del valore di circa 3,8 miliardi all’anno, agendo sul recupero dello sfitto (300 milioni l’anno), la riqualificazione energetica degli edifici (1,5 miliardi l’anno) e la rigenerazione urbana dei complessi degradati (2 miliardi l’anno)” conclude Viviani.