Il sopralluogo effettuato stamane con un gruppo di residenti, un archeologo, uno storico e alcuni rappresentanti di Legambiente smentisce clamorosamente, nei fatti, quanto affermato dall’amministrazione Sboarina in merito allo stato di conservazione di Forte Procolo.
Rispondendo ad una interrogazione del gruppo consiliare del Partito Democratico, l’assessore competente qualche tempo fa aveva escluso la possibilità di una acquisizione di Forte Procolo da parte del Comune per mezzo del federalismo demaniale (quindi a titolo gratuito) motivando questa scelta con lo stato di presunta precarietà e fatiscenza della struttura che avrebbe reso il possesso del bene un onere eccessivo e di difficile gestione per il Comune.
Le verifiche effettuate dimostrano invece che l’ex forte austriaco, costruito nel 1860, al suo interno è pressoché intatto, dalle camerate fino alle sue carceri, molto meglio di tanti palazzi realizzati in città negli anni Ottanta del secolo successivo. Dentro vi hanno ricavato spazi abitativi alcuni senzatetto.
Invito pertanto l’amministrazione a rivalutare il suo giudizio su Forte Procolo attivando verifiche oggettive e non prevenute. Faccio inoltre sapere che esiste un gruppo di cittadini, per lo più residenti del quartiere, disponibili ad occuparsi della sua gestione.
Se l’amministrazione avesse più coraggio comprenderebbe fino in fondo le potenzialità di quest’area che per la grande estensione della boscaglia si presta ad essere trasformata in parte in parco pubblico (uscirebbe più grande di quello di San Giacimo) e in parte da riqualificare con la creazione di una cittadella dei servizi, utile a rianimare Ponte Catena ormai diventato un quartiere dormitorio.
Ambiente ed ecologia
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