E’ singolare notare che nelle trentina (scarsa) di pagine che compone il programma di mandato dell’amministrazione Sboarina, non venga mai citato il fiume della città, l’Adige.
Se confrontata con gli sforzi giganteschi che altre città, a partire da Milano con i suoi Navigli, stanno compiendo per valorizzare e talvolta riportare letteralmente alla luce i propri corsi d’acqua, la mancanza di Verona è rilevante, anzi grave.
Molto ci sarebbe da fare per restituire ai veronesi la fruibilità degli argini in alcuni punti, da Ponte Catena al La Sorte, con percorsi, aree relax, spiagge e piccole attrazioni.


Un’amministrazione concreta non è soltanto quella che cerca di rattoppare le strade, ma anche quella che, pur tra le ben note difficoltà di bilancio, tenta di impostare un percorso per la valorizzazione dei beni pubblici. Dopo gli eccessi e i voli pindarici delle passate amministrazione sul tema della navigabilità dell’Adige, sul tavolo sono rimaste delle proposte concrete e fattibili, perché l’amministrazione non se ne fa carico?

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini

Categorie: Parchi e verde

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