A tarda serata molte vie del centro storico, da Piazzetta Pescheria a piazza Viviani fino a via Nizza, diventano pressoché impercorribili a causa della puzza esalata dai cassonetti. Il picco di odore si avverte qualche tempo dopo che i locali del centro hanno conferito l’umido. Lungi dal rappresentare un problema imputabile alle attività economiche, che nella maggior parte dei casi conferiscono correttamente il rifiuto, la causa del disagio secondo i residenti sarebbe da ricercare nella carenza di igienizzazione dei cassonetti da parte dell’Amia, come si evince dalla persistenza degli odori sgradevoli anche dopo che i contenitori vengono svuotati. In considerazione del valore storico del nostro centro urbano e del forte richiamo esercitato verso le masse di turisti, invitiamo Amia a verificare queste segnalazioni e curare meglio l’operazione di igienizzazione dei cassonetti.
Criticità sotto l’aspetto dell’igiene urbana si riscontrano anche in periferia: da un anno gli abitanti di San Massimo attendono l’installazione di una telecamera a vigilanza della campana del vetro di via Pole. Essendo in vigore nel quartiere la raccolta differenziata e in assenza di controlli puntuali, la campana è diventata diventa ricettacolo di rifiuti indifferenziati conferiti illecitamente da persone di passaggio che utilizzano questo sito come discarica.
Mi auguro che il nuovo corso di Amia porti una gestione migliore della precedente. Penso solo a tutti i soldi spesi in sponsorizzazioni, circa mezzo milione di euro: se solo il 10% di questa cifra fosse stato dedicato al capillare miglioramento del servizio, tanti piccoli problemi che rendono meno vivibili strade e giardini del centro storico e dei quartieri a quest’ora sarebbero già risolti.


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