Imbarazzante. Non ci sono altri termini per descrivere il tentativo del Sindaco di “vendere” come fosse già fatto quello che in pratica è ancora soltanto un concept, un prototipo, un progetto di massima, per la riconversione dell’ex scalo merci della Stazione ferrovia di Verona Porta Nuova.

Nel presentare l’assegnazione del vincitore della manifestazione di interessi, Comune, Regione, e Ferrovie hanno allegramente sorvolato su tutte le questioni che davvero interessano i cittadini, a partire dalla quota di verde vero, fruibile, che verrà lasciata sul campo dopo la creazione del polo dell’alta velocità e dopo le lottizzazioni e le infrastrutture che si renderanno necessarie a remunerare la riconversione da parte del privato. Probabilmente nella mal celata convinzione che i cittadini ancora una volta si accontenteranno di quello che passerà il convento, e tenuto conto che la quota di verde contenuta nella manifestazione di interessi è di molto inferiore al 100% promesso dal Sindaco fin dal 2017 e più vicina al 50% di cui si parla in tutti i documenti ufficiali fin dai primi anni Duemila.

Ai complimenti e alle pacche sulle spalle tra Sboarina, De Berti e il rappresentante delle Ferrovie non è seguita alcuna cifra o data certa. Più che una conferenza stampa sembrava un televendita che conferma l’attitudine del Sindaco a parlare di se stesso in termini autocelebrativi.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani


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