Attendiamo tutti con trepidazione la conclusione della progettazione e l’avvio dei lavori (già in ritardo rispetto al ruolino di marcia) sull’ex casa colonica del Saval. Un intervento che verrà realizzato grazie alle risorse accordate da un bando europeo vinto in collaborazione con l’Università di Verona. Nel frattempo però qualcuno deve pensare all’ordinario decoro su un’area che in passato ha avuto problemi di topi, di frequentazioni di tossicodipendenti e, più banalmente, di erba alta.

Interrogati a proposito, sia il Settore Strade e Giardini del Comune che Amia, l’azienda municipale per l’igiene ambientale, hanno respinto qualsiasi responsabilità in merito alla pulizia del cortile della Casa Colonica, affermando all’unisono che non è di loro competenza.

Nel frattempo è tornata la foresta e sono tornati i topi, come testimoniano le segnalazioni dei residenti che hanno mandato delle foto molto eloquenti che illustrano il ritorno del degrado: rifiuti ed erbacce ad altezza d’uomo.

E’ possibile che mentre il Comune si faccia bello con i soldi europei nessuno possa provvedere all’ordinaria manutenzione? Si tratta di un bene comunale, chi dovrebbe pensarci? I soliti volontari?
Non è possibile che la pulizia tocchi sempre ai residenti, come se si trattasse di un terreno privato o di un Paese del terzo Mondo…

Chiedo al Sindaco un intervento rapido di sfalcio dell’erba e di raccolta dei rifiuti. Due anni fa, durante l’ultima azione di pulizia organizzata dal sottoscritto l’amministrazione aveva fatto immediatamente uscire un trattore dell’Amia per far vedere che aveva a cuore l’area. Oggi che cosa impedisce di fare la stessa cosa?

Federico Benini, consigliere comunale Pd capogruppo
Riccardo Oliveri, segretario Terzo Circolo Pd “Enzo Biagi”

Categorie: Saval

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