Inaugurati in pompa magna nel gennaio 2019 alla presenza del Sindaco Federico Sboarina dell’allora Ministro Lorenza Fontana e di altra mezza giunta comunale, i lavori di ristrutturazione delle case popolari di Via Maddalene e Dandolo (circa 250 appartamenti suddivisi in più palazzi) sono ancora ad un punto morto col risultato di generare situazioni di inaccettabile degrado. Durante il sopralluogo di stamane ho potuto constatare che le impalcature, montate da ormai 10 mesi, non solo impediscono ai residenti di utilizzare i garage, ma sono diventate ricettacolo di una montagna di calcinacci e sporcizia varia, tutti rifiuti che hanno invaso il giardino condominiale nonché i balconi degli inquilini ai piani più bassi, attirando insetti.
A seguito della nostra prima denuncia, datata giugno 2019, dall’amministrazione comunale assicurarono che “la posa del cappotto inizierà nei prossimi giorni, dopo essere stata frenata da una variazione dell’ultimo minuto del materiale isolante: dalla lana di vetro, prevista inizialmente, alle più performanti ed economiche lastre in eps. La ristrutturazione complessiva, in ogni caso, dovrà essere conclusa entro ottobre”.
Siamo a gennaio 2020 ma la situazione è ancora quella di 6 mesi fa. Che cosa è accaduto? Ricordo che si tratta di un cantiere pubblico messo in piedi con contributi statali, tra l’altro riconosciuti dai governi di centro-sinistra. Che fine hanno fatto i soldi e gli interventi promessi?

Federico Benini, capogruppo comunale Pd Verona

Categorie: Saval

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