Le beghe politiche sulla partnership di Agsm nell’ormai ex maggioranza stanno finendo a carte bollate, con reciproche minacce di diffida e richieste di risarcimento danni tra chi ancora sostiene il termsheet votato a maggioranza il dicembre scorso, ormai in scadenza, che postulava l’infungibilità della proposta di A2A con vaghissime e fumose formule di verifica, e chi invece non ne vuole più sentire parlare.

Una degenerazione che rappresenta un chiaro indicatore dello stato di decomposizione politica dell’amministrazone Sboarina, di fatto priva di una maggioranza. Noi diciamo che, assieme ai principi di decoro e di responsabilità politica e amministrativa, non si possono calpestare anche le più elementari regole democratiche che governano il funzionamento delle aziende. E pertanto chiediamo e chiederemo di sapere con una formale interrogazione: nella seduta del cda Agsm di martedì si è votato o no? L’esito del voto è stato acquisito? Perché non c’è chiarezza su questo passaggio fondamentale?

Per Agsm è di vitale importanza avere un partner industriale forte, al di là della necessaria ma non sufficiente fusione con Aim. E’ tuttavia decisivo anche il modo con il quale si arriva ad individuarlo. La scelta del partner industriale non può avvenire a dispetto delle regole della concorrenza e contro l’interesse di Agsm di ricevere la migliore offerta possibile. la scelta non può essere fatta all’interno di conventicole di pochi eletti e all’ombra di criteri giuridici fumosi. Anche perché quando le conventicole si disgregano, questi sono i risultati.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Sviluppo economico

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