Tra pochi giorni, l’8 settembre, il centro turistico giovanile (Ctg) terminerà la stagione di servizio presso la stazione ferroviaria di Porta Nuova, di conseguenza una delle principali porte d’ingresso del turismo cittadino resterà sguarnita fino al prossimo giugno. E’ incredibile e inaccettabile che uno dei primi dieci capoluoghi turistici italiani non sia preparato ad accogliere i turisti nella propria stazione ferroviaria e che scarichi l’incombenza su iniziative meritorie come quelle del Ctg, svolta da studenti occupati in progetti di alternanza scuola-lavoro, le quali, tra l’altro, non vengono nemmeno dotate di sufficiente visibilità.
Il risultato è frustrante per tutti, ma soprattutto per i turisti che si trovano ad elemosinare informazioni presso i ferrovieri in servizio in stazione o presso la biglietteria Atv che però può rispondere solo con l’indicazione della direzione e dell’orario dei bus. L’unica loro speranza è di indovinare la strada che li porti presso l’unico ufficio turistico ancora aperto in piazza Bra.
Che senso hanno, dunque, le promesse elettorali di creare il “brand” Verona e di affidarne la diffusione ad una società specializzata di marketing se non riusciamo a comunicare tempestivamente nemmeno l’ubicazione dei principali monumenti?
E inoltre: possibile che la destra al governo si infervori in difesa delle tipicità veronesi soltanto quando si tratta di contrapporle alle specialità etniche di altre culture? E’ così difficile stuzzicare l’appetito commerciale dei negozi tipici e delle botteghe storiche con un volantino da distribuire ai turisti in cui vengano riportati, oltre ai principali monumenti, anche i luoghi dove degustare le specialità veronesi?
Possibile che una delle più ricche città d’Italia non sia in grado di organizzare l’accoglienza dei turisti in un luogo comodo e adatto, all’interno della stazione stessa, riscaldato d’inverno e rinfrescato d’estate?
Finora questa maggioranza è apparsa occupata più in iniziative ideologiche, come l’intitolazione di una via Almirante che tra poco arriverà in consiglio, che sullo sviluppo della città. Pur di lasciare l’attuale deserto di iniziative, in fase di discussione di bilancio ha bocciato ogni proposta possibile, dalla più ambiziosa alla più modesta che chiedeva di investire 2 mila euro nella promozione turistica. Confidiamo di trovare maggiore apertura e disponibilità nella prossima manovra di bilancio.
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Carla Padovani, Stefano Vallani