La denuncia della Cgil e degli altri sindacati dei pensionati sugli anziani penalizzati oltre che da pensioni troppo basse anche dalla carenza di servizi urbani adeguati viene riscontrata da tutte le battaglie che come Pd della Terza Circoscrizione, ma non solo noi, abbiamo svolto nei nostri quartieri negli ultimi 15 anni. Battaglie per compensare i quartieri dalla carenza di medici di base, dalla mancanza di servizi basilari come il bancomat, dalla carenza di verde pubblico fruibile e di spazi comuni adeguati come i centri anziani, che da sempre chiediamo siano almeno uno per ogni quartiere. E per una urbanistica e una viabilità che tenga conto dei soggetti più fragili.

Il Sindaco si riempie la bocca con il refrein del momento, “la città dei 15 minuti”, di fatto però Verona non è ancora una città a misura di bambino e anziano. E la politica portata avanti nei servizi comunali con la soppressione di fatto di tutte le anagrafi periferiche non fa che peggiorare la situazione perché non tiene conto della scarsa dimestichezza degli anziani con le nuove tecnologie, peraltro impossibile da acquisire oltre una certa età avanzata.

Proprio su questo punto Sabato 30 ottobre in sala civica di Via Anselmi a San Massimo concluderemo la raccolta firme per chiedere la riapertura di uno sportello anagrafico nel quartiere. Si potrà firmare dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00 dando più forza alle petizione che ha già raggiunto quota oltre 200 firme.

Completamente assente dal tema è anche la politica urbanistica dell’amministrazione che anziché guidare le scelte dei privati a beneficio dei quartieri si fa guidare dai privati spesso a scapito dei quartieri stessi che ricevono traffico aggiuntivo e nessuna reale compensazione. Verde pubblico e servizi di qualità fanno la differenza tra un quartiere vivo e un quartiere dormitorio. Questo Sboarina non l’ha ancora capito.

Federico Benini, capogruppo comunale Pd Verona
Riccardo Olivieri, segretario Terzo Circolo Pd Verona


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