Con una mano il Comune da e con l’altra mano il Comune toglie: quello di dire che le tasse locali sono aumentate di “soli” 4 milioni di euro e poi mettere in bilancio multe per 20 milioni di euro è un trucco vecchio come il gioco delle tre carte. Il dato di fatto, chiaramente riportato nelle tabelle del bilancio comunale di previsione 2019, è che la pressione finanziaria (un indice sintetico che tiene conto delle entrate sia tributarie che extra tributarie) è in aumento per il secondo anno consecutivo, destinata a passare dai 1.115 euro per abitante del 2018 a 1.132 euro per abitante del 2019, vale a dire che ciascun cittadino veronese sotto la giunta Sboarina sarà un po’ più indebitato rispetto all’anno scorso.

Si dirà: va bene, ma allora saremo un po’ più ricchi di opere pubbliche? Purtroppo è sbagliato anche questo, perché a fronte della crescita della pressione finanziaria si registra anche una diminuzione della propensione del Comune all’investimento, che passa dal 48,30% del 2018 al 42,55% del 2019. Sono tutte cifre ufficiali.

Troviamo riscontro di questo fenomeno nel Triennale delle opere dove è sparito l’investimento di 3 milioni di euro per il Parco dell’Adige Nord nell’area del quartiere Saval; altre opere che avrebbero dovute essere state già realizzate nel 2018, come la sistemazione di Palazzo Pompei, la riqualificazione dell’asilo notturno al Camploy e la copertura delle scale mobili al parcheggio dell’Ex Gasometro, non sono state fatte. E altre opere ancora che avrebbero dovuto essere realizzate quest’anno sono state ancora posticipate al 2020. Tra i numerosi esempi che si possono fare: il progetto Rurbance, il completamento del contratto di quartiere per Borgo Nuovo (5 milioni di euro), il centro polifunzionale di Poiano, la rotatoria tra Cà Brusà e Strada La Rizza, il famoso collegamento ciclabile tra Biffis e Camuzzoni, ecc. Da bilancio risultano tutte posticipate.

Dove sono andati a finire dunque i soldi dei veronesi? Semplice: vanno a sostenere l’autonomia finanziaria del Comune, cioè la capacità di Palazzo Barbieri di far fronte da solo alle sue spese senza il contributo di altri soggetti come lo Stato. Malgrado il governo lega-stellato avesse promesso mari e monti alle autonomie locali anche questo indice è destinato a crescere secondo le previsioni del Comune, dall’88,37% del 2018 al 91,97% previsto per il 2019.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Bilancio

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