Per un pugno di asfalto in più, funzionale alla campagna di asfaltature di fine mandato del Sindaco Sboarina, oppure ad altri interventi pensati sempre ed esclusivamente in chiave elettoralistica per non dir di peggio, la segnaletica stradale orizzontale e verticale, luminosa e non luminosa, versa in condizioni pietose.
Da tempo come Pd andiamo denunciando l’insostenibilità dei tagli al bilancio (da 1 milione a 500 mila euro all’anno) che ripiombano le nostre strade all’età della pietra, sempre più sconnesse e prive dei servizi informativi all’altezza di una moderna “smart city”.
Ora abbiamo anche un quadro completo di come sono ridotti i pannelli a messaggio variabile, che in ambito viario rappresentano un po’ il biglietto da visita di una città in quanto dovrebbero fornire informazioni di pubblica utilità, a partire dalla capienza residua dei parcheggi (servizio infopark), necessarie ad indirizzare il traffico in tempo reale.
Ebbene, ben 10 pannelli a messaggio variabile sul totale di 16 sono spenti per problemi hardware o software, vale a dire che anche quando sono in buono stato elettrico non si riesce a collegarli al programma gestionale che manca di manutenzione dal 2019.
E’ il caso, per esempio, dei tre pannelli sulla bretella T4/T9, spenti da circa un anno e che il Comune ha provato senza successo a riattivare in occasione del Vinitaly.
Risultano completamente mancare di gestionale i tre nuovi pannelli montati due anni fa (giugno 2020) in viale Piave, viale del Lavoro e via Torbido.
Nelle periferie o prima cintura periferica, in corrispondenza dei principali varchi di accesso alla città, ci sono 10 pannelli 4 dei quali sono spenti, spesso per mancanza di programmazione. Bene o male funzionano i pannelli di via Fincato, via Da Legnago, via Unità d’Italia d’Italia, via Legnago, via Golino e viale delle Nazioni. Sono invece spenti da lungo tempo (dai due ai cinque anni) quelli di Strada dell’Alpo, via Mantovana, via Bresciana, via Preare.
I pannelli più vecchi sono del 2007. In 15 anni non è mai stata fatta la loro manutenzione. La litania secondo la quale non ci sono soldi è la scusa tipica di chi amministra male la città. Constatiamo infatti che Sboarina, subito dopo aver rastrellato il bilancio comunale a scapito dei servizi essenziali, ha appena tirato fuori ulteriori 430 mila euro dal fondi di riserva del Comune per feste e lazzi di fine mandato.
Federico Benini, consigliere comunale Pd capogruppo

Categorie: Bilancio

Lascia un commento