eri in Consiglio comunale il Sindaco ha provato a rintuzzare le critiche delle opposizioni in merito ai tagli alla spesa corrente e agli investimenti previsti dal Bilancio previsionale 2021 affermando che “Siamo in guerra e questo è un bilancio di guerra” sottintendendo dunque che non bisogna andare troppo per il sottile.

Si tratta di una affermazione sgradevole e opportunistica perché finora l’amministrazione da lui guidata ha fatto molto poco per sostenere la città e i cittadini in questa fase difficile caratterizzata da crisi sanitaria ed economica.

Se siamo in guerra, Sboarina e la sua maggioranza, sia quella che siede in consiglio comunale che quella che siede nelle aziende partecipate, non la stanno combattendo.

In Comune si sono per lo più limitati ad attendere gli stanziamenti straordinari dal Governo, che hanno ripianato una buona parte delle perdite per mancate entrate da servizi e tasse, mentre troppo poco è stato fatto per aiutare la popolazione: del tutto insufficienti gli aiuti alle associazioni; inesistenti, finora, gli aiuti alle imprese; nessun aiuto al ceto medio a rischio di impoverimento. Gratuità dei plateatici e distribuzione di buoni spesa sono state le uniche due misure di un qualche rilievo, e in entrambi i casi sono state finanziate dal governo.

In questa situazione l’amministrazione continua a propagandare progetti faraonici come quello del nuovo Stadio, che non ha più nessuna ragione di esistere e a grattare il bilancio per assicurarsi la campagna di asfaltature di fine mandato, trascurando direttrici di intervento fondamentali per il futuro della città come la mobilità sostenibile e il Pums, approvato e poi subito archiviato.

Uguale atteggiamento nelle aziende partecipate, dove gli sprechi delle sponsorizzazioni, degli aumenti di stipendio ai dirigenti, delle consulenze esterne non si sono mai fermati. Quelle sane stanno alla finestra senza muovere un dito per venire incontro ai veronesi, che continuano a pagare le bollette nella stessa misura e con le stesse modalità di prima della crisi, mentre quelle indebitate si limitano ad aspettare che il Comune ripiani i debiti attingendo al bilancio generale.

Ciò è inaccettabile: siamo d’accordo che la Fiera, Aeroporto e Fondazione Arena vadano sostenuti ad ogni costo, ma non a babbo morto. Il management deve rispondere del proprio operato e gli sforzi che i cittadini veronesi sono chiamati a fare per ricapitalizzare le aziende devono essere riscontrati da progetti industriali validi, non sono operazioni che possono avvenire a scatola chiusa.

Se c’è una guerra il Sindaco e la sua maggioranza devono essere in prima fila, non possono dire alla città “armatevi e partite”.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Stefano Vallani

Categorie: Bilancio

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