Ci domandiamo se, giunti alla fine del mandato con alcuni quartieri della città come il Saval e Valdonega preda di bande di teppisti o, peggio, terreno di scontro della delinquenza, Sboarina e la Lega chiameranno di nuovo Salvini per documentare la situazione con il suo telefonino e fornire facili ricette populiste in tema d sicurezza come avevano fatto cinque anni fa.

Da anni ripetiamo che gli spettacolari blitz a caccia di disperati che cercano soltanto un riparo notturno sono assolutamente inutili. Il territorio si controlla rendendolo vivo con la giusta dotazione di verde e servizi; evitando di creare dei quartieri dormitorio; assicurando una presenza istituzionale costante. Un mix di politiche urbanistiche, interventi educativi sulle categorie più sensibili come gli adolescenti, e misure di sicurezza pubblica, come il vigile di quartiere, a cui la sua amministrazione non si è nemmeno avvicinata, tutta presa ad approvare alberghi e nuovi supermercati ovunque, mentre il verde è stato soltanto promesso.

Già da due anni Sboarina ha cancellato dal Documento unico di programmazione (Dup) alcuni dei principali punti del suo programma elettorale, quali ad esempio: “potenziare significativamente l’installazione diffusa dei sistemi di controllo (telecamere) nelle zone meno illuminate“; “monitorare le attività di spaccio, prostituzione e vendita di super alcolici e attuare un contrasto permanente alle forme di sfruttamento delle persone a fine sessuale”; “potenziare, supportare e promuovere iniziative a sostegno alle vittime di reato”; “intensificare significativamente i controlli notturni, con particolare attenzione ai quartieri e alle aree più a rischio e buie della città”; “contrastare gli atti di vandalismo di danneggiamento e di bullismo”. Segno che da un pezzo la sua amministrazione ha tirato i remi in barca.

E come se non bastasse nell’ultimo bilancio di previsione ci sono circa 200 mila euro di tagli alle spese per la Sicurezza. In quasi tutte le case Agec continuano ad esserci gravi disservizi che rendono difficile la convivenza.

Il centrodestra veronese ha fallito proprio sul suo principale cavallo di battaglia, la sicurezza. Come Pd chiediamo che dopo tante chiacchiere e annunci improduttivi si programmino gli interventi educativi necessari nei confronti degli adolescenti e si istituisca il vigile quartiere rendendolo figura di riferimento per i tanti quartieri della città altrimenti trascurati.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Bilancio

Lascia un commento