Il Comune conta di incamerare 9-10 milioni di euro dalla vendita delle quote di Verona Mercato scendendo dall’attuale 76% a 51% avendo cura comunque di mantenere la maggioranza assoluta. Bene, ma per fare cosa? Dove verranno impiegate le risorse derivanti da questa dismissione? Buio pesto su questo punto stamattina in commissione consiliare dove l’assessore alle partecipate Stefano Bianchini si è distinto ancora una volta per essere vago e sfuggente sulle reali finalità dell’amministrazione. Si sa che il Comune confida che a comprarle sia il Consorzio Zai ma anche su questo fronte non si comprende bene quale sia l’orientamento e l’interesse in un simile eventuale investimento”.

L’operazione sulle quote di Verona Mercato nasce dal nulla: non era né annunciata né tanto meno prevista dal piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie del Comune il quale, anzi, prevede tutta una serie di altre dismissioni dalle quali l’amministrazione Sboarina si è tenuta ben alla larga in tutti questi anni.

Da dove nasce, dunque, l’urgenza di vendere le quote di Verona Mercato? Probabilmente dalla volontà di assicurarsi un gruzzolo per la campagna elettorale di fine mandato, con la sequela di asfaltature e distribuzione di soldi a pioggia, come era poi nello spirito della delibera di giunta che ha segnato la rottura tra Rando e Bassi. Il Sindaco smentisca, se ne è in grado, questo tipo di lettura.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Bilancio

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