Incapace di far fronte alle mancate promesse del governo “amico” giallo-verde agli enti locali, la giunta Sboarina non trova niente di meglio che aumentare di nuovo gli oneri, diretti o indiretti, a carico dei cittadini veronesi.
Di tasca propria, con imposte dirette o indirette, multe, tariffe e quant’altro, i veronesi contribuiscono a sovvenzionare ormai quasi per intero il fabbisogno della macchina comunale. Nel bilancio di previsione è infatti previsto che l’autonomia finanziaria del Comune di Verona passi da dall’88,37% del 2018 al 91,97% del 2019 e, che contemporaneamente cresca, per il secondo anno di fila, la pressione fiscale locale, da 1.114,96 euro procapite del 2018 a 1.131,71 euro procapite previsti per il 2019.
Difronte a questa situazione che vede Palazzo Barbieri affondare sempre di più le mani nelle tasche dei veronesi, la giunta comunale continua a mantenere vecchie logiche di fedeltà politica che portano, ad esempio, a colonizzare di personale politico improduttivo le aziende pubbliche, generando così ulteriori costi indiretti a carico dei cittadini veronesi.
Anziché cercare fonti di finanziamento nuove divenendo attrattivo, il Comune di Verona fa segnare un ulteriore arretramento per quanto riguarda i finanziamenti privati che passano dai 3 milioni del 2018 a 1,4 milioni previsti per il 2019.
Federico Benini, capogruppo comunale Pd Verona