“Si farà il possibile per rispondere alle esigenze dei cittadini”. Le parole del vicesindaco Zanotto, pronunciate all’indomani dell’assemblea autoconvocata dai cittadini di Borgo Milano per salvare l’area verde della parrocchia di San Domenico Savio, rieccheggiano sul giardino ex parrocchiale ormai spoglio d’alberi.
Nei giorni scorsi, infatti, la proprietà, con il solito argomento della messa in sicurezza, ha avviato il taglio degli alberi. 
Tutto legittimo, dal momento che si tratta di un’area privata. Tuttavia ci domandiamo: l’amministrazione comunale, che da mesi sostiene di essere impegnata in trattative serrate con la proprietà, sapeva del taglio e non ha detto nulla ai cittadini, oppure era anch’essa all’oscuro di tutto, rivelando così ben poca capacità di mediazione?
Appare evidente che lo “sgombero” dell’area prelude ad un’accelerazione rispetto al progetto di realizzazione della residenza sanitaria privata. E questo avviene prima che siano state risolte le gravi criticità sotto l’aspetto viabilistico e della sosta. Parliamo infatti di una delle ultimissime aree verdi rimaste in questa parte del quartiere, che l’amministrazione aveva promesso di tutelare.
L’assenza di mediazione da parte del Comune non solo ignora le mille firme raccolte dai residenti per mantenere l’area a parco ma tradisce anche l’ordine del giorno bipartisan votato dal consiglio comunale su iniziativa del Pd che prevede di vincolare urbanisticamente l’area.
È urgente una presa di posizione da parte dell’assessore Segala e del vicesindaco Zanotto: sono d’accordo con questo modo di procedere? A che punto si troverebbe la presunta trattativa di cui parlano da mesi senza portare alcun riscontro? E che cosa hanno intenzione di fare adesso che il giardino praticamente non esiste più?
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini
Per il gruppo Pd della Terza Circoscrizione
Sergio Carollo, Riccardo Olivieri, Matteo Dalai, Annamaria Lugoboni, Cristina Agnoli
Categorie: Borgo Milano

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