A distanza di quasi un anno dalla nostre ultime segnalazioni in merito al chiosco abbandonato nel parcheggio di via Montelungo in Borgo Venezia, constatiamo che l’amministrazione non è ancora stata in grado di farsi rispettare: malgrado il provvedimento dell’aprile 2018, che aveva revocato i titoli abilitativi ad esercitare l’attività di somministrazione di alimenti e bevande; malgrado nel giugno 2018 fosse stata revocata anche la concessione per l’occupazione di suolo pubblico e fosse stato dato ordine di liberare l’area e “ripristinare lo stato dei luoghi”; nonostante lo scorso 25 marzo 2019 il settore Edilizia del Comune abbia addirittura disposto la “demolizione” d’ufficio del baracchino, il chiosco, comprensivo di furgoncino (fermo da tempo immemore), veranda e attrezzature si trova ancora al suo posto.
Sarebbe questa l’amministrazione che dovrebbe fare gli sgomberi nelle case occupate e riportare l’ordine in città? Ma ci facciano piacere, direbbe Totò…
Un cosa a dire il vero è cambiata: nel frattempo la veranda è stata usata come bivacco probabilmente da sbandati e senza tetto. Come documentano le nostre foto, fa bella mostra di sé all’interno della veranda un giaciglio perfettamente rassettato, segno che la struttura è tuttora abitata, non si sa a quale titolo…
Inoltre: sul lato della struttura campeggia ancora il cartello di “Attenzione Gas infiammabili” probabilmente in relazione alla presenza (passata?) di attrezzature per cucinare. Poiché le varie ordinanze degli uffici non fanno menzione di tale fattore di rischio, chiediamo siano svolti accertamenti e date rassicurazioni.
Da sottolineare che tutto ciò sta accadendo da un anno e più nell’ambito di un’area frequentata quotidianamente da bambini e adulti, utenti della vicina piscina comunale Belvedere o della società calcistica Virtus che proprio sul piazzale-parcheggio hanno alcuni dei loro accessi.
E poi Polato e la Lega vengono a parlarci di sicurezza??? Ci chiediamo: qual è la credibilità di un’amministrazione che a parole dice di mantenere la sicurezza ma nei fatti non si dimostra nemmeno in grado di fare rispettare le proprie ordinanze? Vogliamo scommettere che se il kebab fosse stato di proprietà di un cittadino straniero anziché di una signora italiana, gli assessori leghisti avrebbero già sfilato, bava alla bocca, sul luogo del “misfatto” a favore di telecamere? Eppure, il principio di decoro e sicurezza dovrebbe essere fatto valere aldilà delle etnie e nazionalità coinvolte.
La storia del chiosco è molto lunga: da più di 10 anni il parere della Circoscrizione Sesta è contrario, visto che l’attività ha sempre accusato gravi mancanze: nell’ultima ordinanza di sgombero si evince infatti che mancavano i servizi igienici prescritti e che la struttura non avrebbe potuto essere chiusa a mò di veranda. Per anni le varie amministrazioni “dell’ordine e del decoro” hanno chiuso gli occhi davanti a questa situazione. Quanto durerà ancora? Chiediamo che si risolva in fretta.
Federico Benini, capogruppo comunale Pd
Giorgio Furlani, Sesto Circolo Pd