Dopo decine di solleciti, una commissione consiliare e una minaccia di diffida, l’amministrazione comunale si è finalmente attivata per mettere in sicurezza la casa colonica del Saval. Poche settimane fa una squadra di operai si è recata sul posto per blindare gli accessi dai quali abitualmente entrano sbandati e tossicodipendenti. Con il recente crollo di una parte del tetto, le condizioni di sicurezza all’interno della casa erano diventate talmente precarie da rendere indifferibile l’intervento. Confido che l’operazione venga completata nel più breve tempo possibile per poi passare alla bonifica dell’area verde di 1.500 mq attorno alla casa, infestata da topi e da ogni genere di sporcizia. Il Sindaco, in qualità di responsabile della salute dei cittadini, non può sottrarsi ulteriormente alle sue responsabilità. Ora attendiamo l’esito della perizia di agibilità dalla quale si potrà capire se l’edificio, di proprietà comunale, può essere dato in concessione ad una associazione in cambio di un progetto di recupero edilizio e sociale, oppure – qualora le condizioni di staticità risultassero del tutto compromesse – se si renderà necessaria una ristrutturazione radicale a carico del Comune. Cercherò di capire l’orientamento dell’amministrazione con una mozione che a breve presenterò in Consiglio comunale. Parallelamente alla Casa Colonica, ho presentato una interpellanza anche per la Ceolara di Borgo Venezia, l’ex fattoria della fine del Cinquecento che confina con un frequentatissimo parco giochi comunale. Decenni di abbandono l’hanno resa dimora abituale di ratti, pertanto bisognosa di un intervento altrettanto urgente. 

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