Con propria interrogazione, i sottoscritti consiglieri chiedono all’ amministrazione comunale di valutare la situazione della Immobiliare Berardi, titolare di un accordo di pianificazione con il Comune di Verona stipulato il 27 settembre 2016 poi integrato con successivo atto integrativo datato 19 luglio 2017 per l’edificazione dell’area dell’ex fabbrica Cardi nel quartiere del Chievo.

L’impresa risulterebbe non in regola con i pagamenti del contributo di sostenibilità che ammonta ad un totale di circa 1,8 milioni di euro. Da informazioni acquisite presso l’Ivass, Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, risultano inoltre forti perplessità sulla validità della cauzione presentata a suggello dell’accordo di pianificazione.

La cauzione infatti è intestata alla società lussemburghese Colonnade Insurance, la quale già nel giugno 2016 aveva avvisato Ivass che stavano circolando a proprio nome polizze fidejussorie contraffatte. Inoltre, nel novembre dello stesso anno, Colonnade Insurance, sempre attraverso comunicazione ufficiale dell’Ivass, aveva tenuto a precisare “di non aver mai emesso in Italia polizze nel ramo cauzione”.

Domandiamo quindi al Comune di verificare la natura e la validità del documento che è finito agli atti; lo stato dei pagamenti e di valutare se in tali condizioni la scheda norma possa essere portata avanti o se non vadano invece applicate le clausole di decadenza previste dall’accordo di pianificazione.

Si tratta di una vicenda lunghissima, iniziata con la chiusura della fabbrica di ribaltabili Cardi e la conversione dei terreni. Nel 2011 la manifestazione di interessi della Immobiliare Berardi venne accolta dal Piano degli Interventi promosso dalla prima amministrazione Tosi-Giacino di cui faceva parte gran parte della giunta attuale: l’attuale vicesindaco Zanotto era alla presidenza della Terza Circoscrizione, l’attuale Sindaco Sboarina assessore all’Ambiente di Tosi, Polato, Padovani e Maschio in altrettanti ruoli chiave.

Sempre nel 2011 la maggioranza, stretta a difesa di questa pesantissima lottizzazione (100 mila metri cubi di cemento e altezze fino a 18 piani) bocciò un emendamento presentato dalla consigliera Pd Carla Padovani per la riduzione di 1/3 della volumetria e per fissare altezze massime di 3 piani.

Riteniamo che questa ondata di cemento debba essere risparmiata al quartiere del Chievo i cui bisogni sono altri. Se il Sindaco non interverrà a fronte delle gravi carenza che abbiamo segnalato organizzeremo dei presidi di piazza con i cittadini.

Il consigliere comunale
Federico Benini

Il gruppo Pd della Terza Circoscrizione
Sergio Carollo, Matteo Dalai, Annamaria Lugoboni, Riccardo Olivieri, Cristina Agnoli,

Categorie: Chievo

Lascia un commento