La Lega gioca a fare l’aperturista accampando meriti su una parziale riapertura degli esercizi commerciali (solo posti a sedere all’aperto, conferma del coprifuoco) stabilita dal governo  sempre all’insegna della prudenza, ma trascura di riaprire servizi dove il pericolo di contagio è molto basso e che sono il suo diretto controllo, a partire dalla biblioteca civica. Diversamente da altre città, dove si consente l’accesso su prenotazione, le aule studio della biblioteca civica di Verona sono ancora off-limits. E’ inoltre impossibile, anche su prenotazione, consultare materiale non prestabile. La principale biblioteca della città sta in pratica diventando un archivio chiuso al pubblico. Questo rappresenta un disservizio non solo per gli studenti che spesso a casa non dispongono di spazi adeguati dove studiare, ma anche un danno per il lavoro di tante professioni intellettuali, come ricercatori, studiosi e architetti che devono poter avere accesso ai documenti.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani


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