Riuscirci non era affatto facile, provarci sarebbe stato doveroso. Ma forse l’amministrazione comunale, che alle regionali schiera metà giunta e una buona fetta di maggioranza, è troppo impegnata in campagna elettorale…
Parliamo della opportunità di trovare luoghi alternativi alle scuole per allestire i seggi elettorali dell’election day del 20 e 21 Settembre (regionali + referendum confermativo per il taglio dei parlamentari), salvaguardando così la continuità didattica per migliaia di ragazzi e insegnanti che il 14 settembre torneranno finalmente sui banchi dopo sette mesi di stop dovuto prima all’emergenza Coronavirus e poi alle vacanze estive. E che in questa maniera saranno indotti ad un nuovo stop dopo appena 7 giorni.
La proposta era stata rilanciata a giugno dal segretario nazionale Pd Nicola Zingaretti ma era stata abbracciata anche da Forza Italia, proprio per rispetto di una istituzione fondamentale per la crescita del Paese, come quella scolastica, e contro a chi parlava già di dare la precedenza al momento elettorale rinviandone ulteriormente l’apertura.
Per la città di Verona sarebbe stata anche l’occasione per fare finalmente un “inventario” degli spazi pubblici inutilizzati dando un decisivo impulso al loro recupero, si pensi ad esempio alle caserme dismesse. Spazi non mancano neanche nelle sale civiche, ogni quartiere ne possiede almeno una. Le case popolari hanno amplissimi spazi comuni inutilizzati, accessibili e da riattare. Anche questa sarebbe stata una modalità per valorizzare il patrimonio residenziale pubblico troppo spesso dimenticato.
Alcune città capoluogo, come Bergamo e Pordenone, dove però hanno da gestire soltanto il referendum, hanno messo a disposizione gli spazi della fiera, che da noi viene vissuta come una realtà estranea e spesso in contrasto con i quartieri circostanti, e dei musei.
Si sarebbe potuto valutare con la Prefettura anche una soluzione mista tra scuole e altri luoghi pubblici, per limitare i danni alla didattica. E siamo certi che un appello del Comune alle realtà dell’associazionismo che dispongano di una sede adatta o adattabile a seggio elettorale non sarebbe caduto nel vuoto. L’amministrazione ci ha almeno provato?
E sta provando a riorganizzare il trasporto scolastico secondo le nuove direttive anticovid?
E’ molto probabile che serva un patto e un contratto con le aziende private di trasporto persone. In che maniera la Regione sta facilitando tale soluzione? Basta minacciare di lasciare a piedi gli studenti, si trovino soluzioni praticabili e in fretta.
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani