In piena emergenza pandemica 20.000 giovani medici stanno aspettando di poter entrare in reparto, cosa che non sta avvenendo a causa di continui slittamenti di tipo burocratico.
Stamattina si è svolto un sit in Piazza Brà da parte dei giovani camici bianchi per chiedere di essere ascoltati dalla politica.
Il programma iniziale prevedeva la pubblicazione della graduatoria per il 5 ottobre e l’assegnazione nelle diverse sedi per il 12 ottobre. La presa in servizio presso i reparti era prevista per il 30 dicembre prossimo venturo. Il 5 ottobre, senza nessun preavviso, è stato loro comunicato che, a causa di numerosi ricorsi, la pubblicazione della graduatoria sarebbe slittata e, di conseguenza, tutta la procedura.
Il 26 ottobre è stata pubblicata una graduatoria provvisoria, a cui è seguito, il 9 novembre, la pubblicazione di un cronoprogramma che riportava le seguenti scadenze:
-23 novembre: apertura della fase di scelta;
-27 novembre alle ore 12: chiusura della fase di scelta;
-30 novembre: assegnazione dei candidati alla Scuola;
Successivamente era prevista la fase di immatricolazione e la presa in servizio, confermata per il 30 dicembre.
Il 23 novembre, dopo numerose chiamate per capire il problema, la fase di scelta è stata aperta alle ore 21, con comunicazione che la stessa fase sarebbe durata fino al 30 novembre, senza indicazione sulla nuova data di assegnazione delle sedi.
Il 30 novembre la chiusura della fase di scelta è stata spostata al 1 dicembre ed è stato comunicato che il 3 dicembre sarebbe avvenuta la fase di assegnazione.
Il 3 dicembre, data prevista per le assegnazioni, non hanno ricevuto nessuna notizia.
In tutto questo, anche a seguito di comunicazione video del ministro Manfredi, sembra confermata l’intenzione di iniziare il 30 dicembre, sostanzialmente concedendo loro meno di 15 giorni tra assegnazione ed inizio, con molti di loro che dovranno trovare casa e traslocare.
A 26 anni non non sono più dei ragazzini e meritano rispetto. Confido, che la politica, ad ogni livello possa dare ascolto ai loro diritti. Il vantaggio è di tutta la comunità