Vista la paralisi totale dei lavori di commissioni e consigli comunali mandiamo le nostre proposte via email e tramite comunicati stampa.
Abbiamo sempre ritenuto che da questa crisi se ne esca unendo le forze, purtroppo il sindaco e i suoi assessori continuano a ripetere che la gestione dell’emergenze è solo facoltà di chi ha visto le elezioni, non lo condividiamo e per questo continuiamo ad avanzare le proposte oltre a sostenere il volontariato e le esigenze che ci vengono poste.
Dalle richieste che ci sono giunte ci preme ribadire che non si può pretendere che tutti abbiano le risorse e la capacità per raggiungere il sito del comune creando una grande iniquità tra cui oggi è donato di accesso internet e chi no, tra chi possiede un televisore e chi no, tra chi è in grado di decodificare tutti i messaggi di un telegiornale e chi no. La sospensione della scuole e di molti servizi sociali ha rigettato le chiuso le famiglie del loro esclusivo potenziale, divaricando le iniquità che erano presenti già prima della crisi sanitaria. Il distanziamento sociale acuisce ulteriormente queste differenze. Chiediamo quindi Le informazioni essenziali chiediamo siamo consegnate con un volantino nella buca delle lettere.
L’occasione poteva essere la consegna delle mascherine, abbiamo assistito a tanti selfie, chiediamo che lo sguardo sia invece rivolto a chi non è nelle condizioni di arrivare da solo alle tutele di cui a diritto e predisposte per loro, sopratutto in vista degli aiuti per la spesa.
Sboarina ogni giorno su Youtube, Zaia ogni mattina su Facebook, i report delle esternazioni dei governatori delle altre Regioni, il Presidente del Consiglio a reti unificate… in questo quotidiano tsunami informativo, dove pure i professionisti faticano a tenere il punto (lo abbiamo visto in occasione delle precisazioni del Viminale sugli spostamenti di minori, anziani e disabili accompagnati) ci domandiamo se il Sindaco non senta il bisogno di mettere qualche punto fermo.
Non pretendiamo che sciolga il mistero delle mascherine, dei tamponi e ora anche dei nuovi test sugli anticorpi, ma che almeno assicuri alla popolazione le informazioni minime necessarie. Quanti sono i cittadini che hanno sottomano tutti i numeri verdi di pubblica utilità istituiti durante l’emergenza Coronavirus? Il 1500 del Ministero della Salute; l’800.462.340 della Regione Veneto; il numero verde Comunale 800 644 494; l’800.936.666 dell’Ulss 9 per le informazioni sanitarie; l’800.065.510 della croce Rossa per la consegna a domicilio di farmaci ad anziani; l’800.085.570 per i servizi domiciliari agli anziani soli e lo sportello di ascolto dell’Ulss9 per area di Verona città 045.8787823 che risponde la mattina dalle 9 alle 13.00? Oltre ai numeri per l’emergenza alimentare attivati oggi stesso.
Spetta a noi, al Comune, preoccuparsi che ogni famiglia, specie quelle monoparentali, abbia questo elenco calamitato sul frigorifero o sulla lavagnetta della cucina.
Così come i cittadini necessitano di conoscere il corretto utilizzo delle mascherina, è di oggi la richiesta di Borrelli di indossarle sempre come richiederà l’OMS, a maggior ragione, a tutela di cui da solo non è riuscito ad avere queste informazioni dobbiamo preoccuparci di fargliele arrivare, istruzioni necessarie a indossarle correttamente, a cambiarle regolarmente, quali modelli scegliere, quali costi eventualmente sostenere. Le tre (3) agognate mascherine della Regione sono state messe nella buca della posta senza nemmeno un foglietto illustrativo.
Chiediamo quindi una conferenza in meno su Youtube e un volantino in più nella buca delle lettere.
Chiediamo inoltre tempi brevi per partire con la distribuzione dei buoni alimentari, altre città come Padova sono già operative. Abbiamo ricevuto da parte degli operatori professionisti la disponibilità ad aiutare a far partire il servizio di centralino telefonico.
Riteniamo inoltre fondamentale includere negli aiuti della “borsa della spesa” di imminente concessione, frutto di fondi statali per l’emergenza, coloro che si sono rivolti ad associazioni o parrocchie nell’ultimo mese. Queste persone non si possono accorpare a coloro che erano già seguiti dai servizi sociali ma vanno inclusi nelle persone colpite dalla crisi da Coronavirus. Vorrebbe dire escludere coloro che sono stati correttamente avviati alla rete dell’emergenza proprio dal comune stesso.
A differenza del Sindaco riteniamo che dal confronto possano nascere soluzioni maggiormente efficaci, e questi sono solo gli ultimi due esempi.
Rimaniamo a disposizione e impegnati sul campo per questa emergenza e per la ripresa delle attività collegiali del consiglio.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Elisa La Paglia, Federico Benini, Stefano Vallani


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