Questa amministrazione ha deciso che la commissione controllo e trasparenza, prevista dallo statuto e dal regolamento del consiglio comunale quale organo di controllo (infatti è presieduta dalla minoranza), non può riunirsi, se non per argomenti non sgraditi a chi governa la Città.

Premessa doverosa: la commissione 7^ ha il compito di garantire il diritto all’informazione e l’esercizio delle funzioni di controllo delle minoranze sull’attività dell’Amministrazione comunale, oltre alla verifica dello stato di attuazione del programma di mandato e degli atti del Consiglio.
Esercita le sue funzioni anche attraverso verifiche periodiche sulla trasparenza per monitorare il costante rispetto da parte dell’amministrazione comunale e delle aziende controllate della normativa di legge e dell’effettiva accessibilità da parte di chiunque alle informazioni.
Ricordiamo, inoltre, che il Sindaco ha voluto un assessore delegato al controllo e alla trasparenza, la dott.ssa Neri, della Lega, la quale dovrebbe affiancare e tutelare i lavori della commissione, nell’interesse dei cittadini veronesi.
Ora accade che fin dall’inizio del mandato non sia stato possibile nemmeno convocare la commissione su determinati argomenti, in particolare qunado si tratta di questioni che riguardano la trasparenza e l’informazione delle aziende controllate.
Da gennaio giace sul tavolo del Presidente Maschio e degli uffici comunali la richiesta di convocare Agsm per verificare la trasparenza delle procedure relative all’aggregazione con Aim e A2A e l’effettiva disponibilità della documentazione. Per questa operazione è di pubblico dominio che siano stati avanzati dubbi sulla legittimità dal Presidente di Hera, che riteniamo doveroso audire per sgomberare il campo da ogni perplessità, a tutela della Città e del Consiglio Comunale che la rappresenta. È altresì notorio che la stessa Hera ed altre importanti multiutility abbiano presentato proposte in concorrenza a quella di A2A, ma che tali iniziative non siano nemmeno state prese in considerazione.
Sono stati richiesti documenti da parte dei consiglieri comunali di minoranza ad Agsm senza alcun esito né alcuna motivazione per il mancato rilascio, salvo poi dover assistere a più riprese ad interviste rilasciate dal Presidente dell’azienda, dal Sindaco e dai vertici di A2A, nelle quali sono stati resi noti anche dettagli in merito alla procedura di aggregazione.
A marzo è giunta una denuncia a mezzo pec a tutti i consiglieri e agli uffici comunali, ove si afferma la presunta mancanza di trasparenza nella procedura di selezione del nuovo direttore generale di Amt.
Ma la settima commissione non si può convocare per tali argomenti, stando al diktat del Presidente del Consiglio Maschio del 20 Aprile e ai pareri della segreteria generale e del dirigente del consiglio comunale. Una decisione unilaterale e senza motivazione plausibile.
Una grave violazione della democrazia e del diritto/dovere di controllo, oltreché una violazione del diritto all’informazione, facente parte dei compiti garantiti dalla Legge e dallo Statuto Comunale alle opposizioni e ad ogni amministratore pubblico.
Ci chiediamo: è questa la trasparenza di cui si vantano il sindaco Sboarina e il Presidente Maschio?
Noi non ci stiamo, siamo preoccupati per gli interessi dei cittadini veronesi e andremo avanti; autoconvocheremo una commissione la prossima settimana e ci rivolgeremo alle Autorità competenti per segnalare quanto accaduto.

I gruppi consiliari

Lista Tosi

Fare Verona

Partito Democratico

Sinistra in Comune Verona in Comune

Traguardi Verona

Movimento 5 Stelle


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