Ovunque sono stati introdotti, i nuovi sistemi di illuminazione pubblica a led hanno portato perplessità, disagi e minore senso di sicurezza percepita.

Nelle nostra città la sostituzione delle vecchie lampade al sodio con 38 mila nuovi punti luce a led va avanti da ormai un anno e mezzo, ma in nessun quartiere la cittadinanza si è abituata alla luce fioca ed estremamente direzionale dei nuovi impianti.

Come Partito Democratico siamo i primi a condividere gli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e dell’inquinamento luminoso alla base di questo cambiamento, reso peraltro obbligatorio dai nostri governi di centrosinistra. Tuttavia diciamo che l’applicazione di tali principi non può andare a discapito del senso di sicurezza nei quartieri o della stessa fruibilità di strade e marciapiedi, pertanto va studiato un piano di potenziamento delle nuove lampade.

La rigida interpretazione delle norme fornita da Agsm Linghting (oggi Agsm Aim Smart Solutions Srl) non tiene conto delle condizioni reali in cui operano i nuovi impianti, per cui basta la fronda di un albero per ridurre in penombra l’intera area di marciapiede che il lampione dovrebbe illuminare. Allo stesso modo, l’azienda  e lo stesso assessore Zanotto, hanno sicuramente ragione quando dicono che l’illuminazione degli edifici e delle pertinenze private non rientra tra le finalità di un sistema di illuminazione pubblica. Tuttavia è un problema che riguarda il pubblico, e quindi la politica, se la gente comincia a rinunciare ad uscire col buio perché non si sente sicura. Ed è semplicemente ridicolo che anche soltanto per raccogliere le deiezioni del cane dal suolo pubblico si debba ricorrere alla torcia del telefonino perché il lampione non fa il suo dovere.

Chiediamo pertanto che Agsm Aim Smart Solutions cominci a pianificare, assieme alle Circoscrizioni, i rafforzamenti dell’illuminazione pubblica da inserire nel Piano annuale delle estensioni, così come ipotizzato dall’azienda stessa nell’aprile 2021 in risposta ad una interrogazione del consigliere Stefano Vallani. Si dovrà inoltre fare un bilancio delle zone rimaste scoperte o carenti di punti luce, così come chiedeva la mozione del consigliere Federico Benini approvata fin dall’inizio del mandato amministrativo. Tali esigenze sono state in buona sostanza confermate anche dalla risposta fornita dall’assessore Zanotto alla domanda di attualità rivolta ieri sera, giovedì 3 febbraio 2022, dalla consigliera Elisa La Paglia.

Dunque, appena terminato il ciclo delle sostituzioni (l’ultimo aggiornamento dice che i lavori sono completi per l’83%) ci si dovrà occupare dei potenziamenti, e occorrerà coinvolgere anche le Circoscrizioni.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Elisa La Paglia, Federico Benini, Stefano Vallani

Categorie: Mozioni

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