La Tav a Nord della città prevede tutta una serie di espropri di abitazioni nelle zone di San Massimo, Chievo e La Sorte necessari per la realizzazione delle gallerie previste dal progetto. 
Ancora 9 anni fa il Comune di si era impegnato a trovare un terreno con caratteristiche analoghe alle zone interessate dai lavori dove ricostruire le nuove abitazioni. Ad oggi però gli espropriandi non hanno ricevuto nessuna proposta od interlocuzione da parte del Comune di Verona che, anche con l’amministrazione Sboarina, punta semplicemente a far slittare la questione a dopo le elezioni.

Sono però in gioco le vite e gli affetti di tante famiglie veronesi a cui va data una risposta ed prospettiva di nuova vita, possibilmente non troppo lontano dall’attuale contesto socio-economico.

Il Comune di Verona conosce nel dettaglio tutti gli immobili interessati dalle demolizioni, non si comprende che cosa aspetti ad organizzare un tavolo col quale confrontarsi con gli espropriandi e lavorare con loro all’individuazione dei terreni dove ricostruire.

Il trattamento riservato a queste persone non è degno di una amministrazione responsabile. Sboarina si assuma le proprie responsabilità e faccia la propria parte per ricollocare queste famiglie.

Federico Benini, capogruppo comunale Pd Verona

Categorie: San Massimo

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