Visto che sono stati loro ad inviare la richiesta di riduzione alla Regione, Sindaco Sboarina e assessore all’urbanistica Segala dovrebbero spiegare ai cittadini di San Massimo con quale criterio ritengono che una superficie commerciale di 16 mila metri quadri sia più sostenibile di una di 20 mila metri quadri. L’area su cui dovrebbe sorgere l’Ecoborgo di Mezzacampagna resta infatti alle porte del quartiere di San Massimo, che già soffre di un grave problema di traffico di attraversamento. Proprio grazie a questa variante, poi, la superficie commerciale non sarà più destinata soltanto alla creazione di negozi di vicinato, come era nel progetto originario dell’Ecoborgo, ma potrà essere impiegata anche per realizzare un unico grande centro commerciale, oppure un parco commerciale.
Hanno valutato Sboarina e Segala l’impatto che questo potrebbe avere sul quartiere? Noi crediamo di no, ma invitiamo l’amministrazione a venire a spiegare ai cittadini di San Massimo che cosa sarà di via Brigata Aosta e via Romagnoli, le strade principali di San Massimo, che già oggi nelle ore di punta scontano pesanti incolonnamenti di auto, nell’ipotesi in cui venga realizzato un centro commerciale proprio in quel punto.
Noi crediamo dunque che la riduzione ottenuta sia ininfluente, il contentino su cui si sta costruendo una fuorviante propaganda che oscura i gravi problemi di viabilità e inquinamento che questa giunta non vuole vuole affrontare e non sarebbe nemmeno in grado di affrontare.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia

Per il gruppo Pd della Terza Circoscrizione
Sergio Carollo, capogruppo

Categorie: San Massimo

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