La giornata di Sabato 30 Ottobre dedicata alla raccolta firme per la nostra petizione che chiede la riapertura di uno sportello anagrafico a San Massimo ha avuto un riscontro francamente inatteso da parte dei residenti del quartiere: circa 584sottoscrizioni raccolte tra il mattino e il pomeriggio nel banchetto allestito nella sala civica della Circoscrizione di Via Anselmi.
Un segnale chiaro da parte dei cittadini sulla opportunità di mantenere almeno alcuni servizi comunali decentrati all’interno dei quartieri. E una richiesta che dovrebbe fischiare alle orecchie dell’assessore Bianchini il quale, senza dire niente a nessuno, e approfittando dell’emergenza Covid sebbene oggi sia in buona parte rientrata, ha di fatto chiuso a tempo indeterminato tutti i pur pochi sportelli polifunzionali periferici rimasti sul territorio (tra i quali non rientra quello richiesto a San Massimo in quanto già da tempo accorpato a quello Circoscrizionale in Corso Milano, ora tra l’altro in procinto di essere trasferito in via Sogare, zona Stadio).
I servizi decentrati non sono un capriccio dei cittadini ma una necessità soprattutto per la fascia più anziana della popolazione che non può essere digitalizzata forzatamente. La mancata comprensione di tutto ciò comporta ulteriore lavoro di cura e assistenza che viene scaricato tutto sulle spalle delle famiglie. Ma per un assessore lontano dalla realtà cittadina come Bianchini tutte queste considerazioni possono apparire vaghe e fumose.
Federico Benini, capogruppo comunale Pd Verona
Sergio Carollo, capogruppo Pd Terza Circoscrizione
Riccardo Olivieri, segretario Terzo Circolo Pd Verona