Diversamente da quanto avevano provato a far credere l’anno scorso il Sindaco e la Lega parlando del Credito Sportivo che “potrebbe fare non solo da advisor ma anche in parte da finanziatore” del progetto del nuovo stadio, il presidente del Credito Sportivo Andrea Abodi nella sua recente intervista si è ben guardato dall’impegnare in qualsiasi modo l’istituto che rappresenta nel finanziamento di questo progetto.

Anche perché la sua sostenibilità economica è tutta da rivedere, considerata l’incertezza assoluta che caratterizza la ripresa dell’economia post covid. Se la sostenibilità dei proventi derivanti dalle attività commerciali e ricettive su cui si basava il primo piano di sostenibilità zoppicava già prima dell’emergenza Covid, quei fogli oggi sono carta straccia visto che nessuno è in grado di fare previsioni sulla ripresa dell’economia dei servizi, degli spettacoli e del turismo.

Si consideri poi che in un città che ogni anno rischia di soffocare nello smog; che da 30 non riesce a portare a termine il progetto di un mezzo pubblico di trasporto di massa e che presenta gravissimi problemi di vivibilità di tanti quartieri, dire che il rilancio post Covid della città passa dalla realizzazione del nuovo stadio è un insulto all’intelligenza dei veronesi.

I cittadini dello Stadio non contestano il pregio o la fattibilità delle soluzioni costruttive ed architettoniche, constatano semplicemente che al nuovo stadio, che sarà anche un centro commerciale operativo 7 giorni su 7, si dovrà accedere in automobile, ma il quartiere è già oggi troppo soffocato dal traffico e dallo smog.

E, sempre a proposito di promesse mancate e di annunci a vuoto, i cittadini aspettando ancora che il Sindaco riconvochi l’assemblea pubblica che aveva indetto e subito revocato ormai un anno e mezzo fa.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Il gruppo Pd della Terza Circoscrizione

Categorie: Stadio

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