E’ ragguardevole la determinazione con cui la giunta comunale dice di portare avanti la proposta del parco allo Scalo merci nell’ambito delle trattative con le ferrovie sulla Tav. Tuttavia la differenza tra una promessa elettorale e una politica per il bene comune sta nella capacità di visione e di progettazione che gli attori politici sono chiamati ad sviluppare.
Accanto al sacrosanto diritto di Verona Sud di vedere saldato il credito di verde vantato nei confronti del Comune, si dovrebbe prevedere anche di mettere a sistema il verde esistente e quello che si sta progettando.
Nell’ambito della Terza Circoscrizione una occasione immancabile è dato dal Parco della Spianà: ci sono 118 mila metri quadri di verde agricolo che attendono soltanto di venire acquisiti e messi a sistema dalla mano pubblica. 
Ora il Comune ne possiede solo una piccola parte attorno ai 18 mila metri quadri, ma il resto delle aree è frammentato tra una grande quantità di proprietari, il che le rende inservibili a meno di progetti speculativi.
Rilanciamo dunque all’amministrazione la proposta che abbiamo fatto già in passato di farsi catalizzattrice di tutte queste piccole aree per riunirle sotto un unico progetto di parco che funzioni da sfogo per i quartieri ma non solo. Non parliamo di milioni di euro ma di alcune centinaia di migliaia che coronerebbero, nel suo piccolo, il progetto che fu dell’architetto Rudi, e che questi quartieri coltivano da molti decenni.
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