A parte le insidie che nascondono i project financing promossi dalle amministrazioni pubbliche, la favola che il project del nuovo stadio sarebbe a costo zero per il Comune è smentita dal fatto, molto semplice, che per tutta la durata della concessione il Comune non incasserà più gli affitti dalle società sportive di Hellas e Chievo, 500 mila euro all’anno per 30 anni. Una mancata entrata che significa una perdita secca.
A non convincere sono soprattutto gli argomenti che vorrebbero indorare la pillola al quartiere: l’ingrandimento dei giardini pubblici attorno allo stadio non si traduce necessariamente in aumento della loro fruibilità per i residenti, dal momento che la nuova area verde prevista dal progetto funzionerebbe da cuscinetto tra gli hotel, i negozi e i ristoranti previsti dentro allo stadio e il nuovo capolinea del filobus. Un nodo urbanistico che promette di diventare un grande attrattore di traffico. Chiamando dunque le cose con il loro nome, dovremmo dire che quello dei nuovi giardini sarebbe verde di competenza delle strutture ospitante all’interno del nuovo stadio.
Opinabile, allo stesso modo, è anche l’adeguatezza e l’utilità del nuovo parcheggio interrato da 800 posti, dal momento che è assai probabile che esso venga messo a pagamento, ed in ogni caso la struttura sarebbe comunque sottodimensionata rispetto ai livelli di saturazione urbanistica previsti dal progetto.
Ma a parte le ragioni dei promotori, che fanno soltanto il loro mestiere di costruire dove gli viene concesso, la nostra attenzione è rivolta al Sindaco che in questa faccenda si mantiene defilato: ad oggi deve ancora trovare il coraggio di incontrare la popolazione del quartiere. L’assemblea pubblica che aveva promesso in Sala Lucchi è saltata, così come è saltato successivamente l’incontro alla Gran Guardia.
Il Sindaco deve rendere conto ai commercianti del quartiere che, per bocca dello stesso promotore del project, l’imprenditore messicano Cesar Octavio Esparza Portillo, non sarà un centro commerciale pertanto diverrà fonte di concorrenza diretta rispetto ai negozi di vicinato.
Sboarina deve inoltre rendere conto al Consiglio comunale e relazionare, come gli viene richiesto da mesi, sui costi che il Comune dovrebbe sostenere nel caso intendesse esplorare l’alternativa di ristrutturare il Bentegodi. Sboarina ha sempre parlato di 4,5 milioni di euro, ma a fronte di quale progetto o di quale stima tecnica? Chiediamo di vedere le carte e poterle esaminare, sempre che esistano…
La soluzione dei problemi di traffico al quartiere stadio è interesse di tutti, ogni valutazione va valutata con studi seri prima di prendere qualsiasi tipo di decisione. Ribadiamo che come Pd la soluzione più appropriata è realizzare uno stadio nuovo in altra area, liberando e ricompensando il quartiere che ha già sofferto abbastanza. ma di questo non sembra importare molto all’amministrazione che a distanza di mesi non ha mai convocato la commissione per valutare le contromisure al caos viabilistico generato dalle partite.
Per il gruppo consiliare Pd Verona
Federico Benini, Elisa La paglia, Stefano Vallani