La bomba d’acqua che sabato ha messo sottosopra alcuni quartieri della città e provocato ingenti danni a edifici e veicoli è stata certamente un evento straordinario. Tuttavia, il comune doveva mettere in atto una serie di misure precauzionali di controllo e monitoraggio che avrebbero certamente potuto limitare i danni.

E’ mancato un coordinamento tra Amia (più interessata a finanziare i templari) e Acque Veronesi per una mappatura delle strade a maggior rischio inondazione, al fine di valutare se il numero di caditoie è sufficiente per garantire il deflusso dell’acqua nel sottosuolo e una costante previsione della spurgatura delle stesse, in quanto molto spesso non sono in grado di svolgere il loro dovere, in quanto ostruite.

In tal proposito pochi qualche giorno fa il Consigliere Benini ha fatto richiesta di accesso ad Amia per sapere quante macchine spurgatrici sono state acquistate da Amia nel corso del 2018 e di cui sta ancora aspettando una risposta

Una grave conseguenza di questo disagio la si è vista sabato in Valpantena, nella frazione di Santa Maria in Stelle; nella zona Piccolo Stelvio, infatti, le caditoie ostruite e la mancanza di un fossato grigliato attorno alla collina, hanno causato il trasporto del ghiaino dalla collina (causato dalla forza erosiva della pioggia) al centro del paese, provocando danni enormi per tutta la popolazione

Il Partito democratico, già durante la scorsa amministrazione, aveva chiesto che fossero presi dei provvedimenti in merito per limitare fortemente i disagi che avrebbero potuto verificarsi in casi come quello di sabato, ma non è stato fatto nulla.

I residenti di Santa Maria in Stelle non sono di serie B!

 

Federico Benini, Consigliere Comunale PD Verona

Gianluca Stradiotto, Consigliere PD ottava circoscrizione

Categorie: Valpantena

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