“Siamo pronti a confrontarci con Ikea per un insediamento di un centro vendita di mobili ma senza centro commerciale e siamo in pista per far ratificare l’accordo di programma per lo sviluppo logistico della Marangona per far arrivare nuove imprese”. Questo annunciava lo scorso giugno il Sindaco Sboarina in risposta ai nostri solleciti in merito alla trattativa arenata (affossata?) con Ikea e all’impulso necessario da dare all’area della Marangona. Sono passati nove mesi e non solo l’amministrazione tenta penosamente di spostare l’attenzione sulla cittadella della musica, ma l’accordo di programma del Consorzio Zai è diventato un teatrino inguardabile.

Nel frattempo da due anni un’ azienda che vorrebbe insediarsi a Corte Alberti ( uno dei lotti di sviluppo) attende una risposta alla propria manifestazione di interesse, ferma per un cavillo. Non parliamo di “sporco” commerciale ma di logistica e “pregiato” produttivo. E questo sarebbe il trattamento che riserviamo alle aziende che vengono a bussare alla nostra porta? Noi, come sistema Verona, dovremmo chiedere scusa a questa aziende!

E’ inaccettabile che non si trovi la maniera di valorizzare le opportunità economiche solo perché chi amministra non è capace di programmare correttamente il territorio e di gestire le relazioni. Basti guardare alla Variante 23, impantanata da tre anni. Non a  caso territori limitrofi cominciano a diventare più attrattivi.

Questo immobilismo è dunque suicida perché in ballo non si sono solo le centinaia o le migliaia di posti di lavoro che Ikea o altri possono portare a Verona, ma il consolidamento del Quadrante Europa (quindi di Verona) nello scenario europeo dello scambi delle merci. E’ intollerabile rinunciare ad una vocazione come quella veronese perché la politica non è all’altezza della situazione.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Per la segreteria cittadina
Luigi Ugoli
Categorie: Urbanistica

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