Erano state promesse in numerose commissioni sicurezza e ampiamente annunciate sulla stampa locale fin dall’ottobre 2019, ma ad oggi delle cento telecamere promesse dall’assessore Polato, ne sono arrivate pochissime, praticamente nessuna. Ho pronta una interrogazione da presentare alla riapertura delle attività del Consiglio comunale per accertare numeri e responsabilità.

Quello che ad oggi risulta è che la responsabilità dell’acquisito dei dispositivi fosse in capo ad Agsm, che però non ha nulla. E che l’assessore alla Sicurezza Polato sarebbe troppo impegnato nella sua nuova campagna elettorale per il Consiglio regionale per occuparsi per ciò che i cittadini veronesi lo pagano: la sicurezza, appunto.

Le telecamere attese sarebbero in totale 200: 100 per la città e 100 per sorveglianza ecologico-ambientale, si pensi soltanto ai turisti dei rifiuti provenienti dai Comuni contermini che disseminano i quartieri periferici di sacchetti di immondizia indifferenziata, oppure al conferimento scorretto di rifiuti nei cassonetti.

Negli ultimi due anni abbiamo svolto numerose commissioni sicurezza nella quali ciascun consigliere aveva illustrato le criticità del proprio territorio che richiedevano l’installazione dei dispositivi visivi, per fare alcuni esempi: la ciclabile del Sole, il Parco di via Licata, la piazza del Saval. A distanza di 11 mesi però non ne abbiamo visto praticamente nessuno.

Con l’interrogazione intendo richiamare alle proprie responsabilità sia Polato che Agsm: non è tollerabile che la multiutility dei veronesi abbia buttato 700 mila euro di consulenze per una fusione con A2A poi salata, mentre trascura la sicurezza dei cittadini. Capisco che Polato, che è anche assessore alle partecipate, sia stato di fatto commissariato dal Sindaco, ma Sboarina, a questo punto, non ha niente da dire ai cittadini che chiedono sicurezza?

Federico Benini, consigliere comunale capogruppo Pd

Categorie: Inchieste

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