Da parte del Sindaco uscente assistiamo all’esibizione di grandi cartelloni olimpici e di pomposi discorsi olimpici, tutti in chiave elettoralistica, ma non scorgiamo nessuna azione conseguente: Verona ospiterà la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina e quella di apertura delle Paraolimpiadi ma sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali la città è terribilmente indietro.
Non solo le pochissime risorse stanziate in questi anni sul Peba (Piano abbattimento barriere architettoniche) sono andate ad esclusivo appannaggio del centro storico con totale esclusione dei quartieri, ma l’ultimo bilancio di previsione ha sforbiciato gli stanziamenti da 200 mila a 100 mila euro l’anno. Ma la cosa più importante, spesso sottaciuta, è che si tratta di soldi destinati alla sola progettazione. Quindi non vanno ad incidere automaticamente sul miglioramento della situazione.
Il tempo non è mancato all’amministrazione uscente: la prima mozione proposta dal gruppo consiliare comunale Pd e approvata dal Consiglio comunale per la mappatura e l’eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali, risale al 5 ottobre 2017, primo firmatario Federico Benini. Nel corso degli anni numerose iniziative dei consiglieri Elisa La Paglia e Stefano Vallani hanno invitato l’amministrazione ad occuparsi delle “trappole urbane” per carrozzine e disabili, ad esempio di quei marciapiedi che, in corrispondenza degli attraversamenti pedonali, presentano lo scivolo soltanto da un lato.
Se l’accessibilità di una città si misura in base ai servizi offerti ai cittadini meno avvantaggiati dobbiamo constatare che, stando ai dati ufficiali, al settembre 2021 il 28% dei semafori cittadini era ancora sprovvisto di sensore sonoro per non vedenti. E che negli ultimi 4 anni ne sono stati aggiornati soltanto 14. Non solo: nella stragrande maggioranza dei casi i segnalatori acustici sono ad azione manuale, spesso il bottone è rotto e quando funziona il volume del cicalino è talmente basso da confondersi con il segnale degli indicatori di direzione delle automobili. Nelle città civili si usano le linee loges plantari, una particolare scarificazione dell’asfalto che avverte il non vedente di essere in prossimità di un attraversamento. Qui nulla, si attraversa la strada a rischio della pelle.
Le Olimpiadi saranno una grande vetrina per Verona, che l’amministrazione uscente punta però a strumentalizzare in chiave elettorale, rinunciando in partenza a preparare bene la città e limitandosi a spazzare la polvere sotto al tappeto. Quindi basta ipocrisie: nel vuoto di risultati Sboarina si aggrappa all’ultima ciambella di salvataggio ricevuta per grazia e non per meriti.
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani