La posizione di Verona sulla qualità dell’aria – la peggiore città del Veneto per numero di superamenti delle soglie giornaliere del Pm10 in questo 2021 – riflette l’improvvisazione della politica ambientale comunale che sostanzialmente si affida alla variabilità del tempo, per cui i periodi di pioggia permettono la dispersione degli inquinanti che si accumulano durante i periodi di siccità.

Gli unici concreti progressi fatti negli ultimi 20 anni nella limitazione delle emissioni inquinanti dipendono quasi esclusivamente dagli investimenti privati delle famiglie che, spesso grazie agli incentivi governativi, hanno modernizzato il parco auto sostituendo i mezzi di trasporto più inquinanti con mezzi meno inquinanti.

Ma la persistente assenza di alternative al trasporto motorizzato privato porta a stringere sempre di più il cerchio anche attorno a mezzi relativamente recenti vanificando gli sforzi economici delle famiglie.

Il Pums comunale, che sarebbe chiamato ad organizzare l’alternativa al mezzo privato attraverso un potenziamento del trasporto pubblico e su bicicletta, non è ancora stato approvato. Si attende dal 2014.

L’amministrazione Sboarina ha di fatto bloccato il filobus per 3 anni, che dovrebbe rappresentare la spina dorsale della riorganizzazione della mobilità cittadina. La città lo attende da 40 anni.

Anche la riqualificazione energetica degli edifici viene lasciata totalmente a carico dell’iniziativa statale, che negli anni ha provveduto a riqualificare numerosi condomini Agec e Ater, e all’iniziativa dei singoli privati. Totalmente assente il ruolo del Comune che pure dispone di un’azienda come Agsm che potrebbe svolgere un ruolo prezioso sotto questo punto di vista, almeno al pari di quanto stanno facendo aziende simili a vantaggio del proprio territorio di riferimento.

Negli ultimi anni abbiamo poi assistito a numerosi scempi a danno delle alberature e del verde urbano proprio nei punti della città dove il verde serve di più.

Si tratta di un bilancio fallimentare a cui si bisogna rimediare con una proposta politica capace di valorizzare il trasporto pubblico, le forme di mobilità sostenibile e il verde urbano rendendoli parte integrante dello sviluppo e del rilancio della città post Covid e non dei semplici orpelli da vantare in campagna elettorale.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani


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