Non stupisce che Zelger dichiari a La 7 di non percepire il problema dell’omofobia: è infatti assai improbabile rendersi conto dell’esistenza di un problema quando si è parti integranti di esso. Il consigliere pertanto non si rende conto nemmeno che nel riproporre banali stereotipi di genere come quello secondo il quale le donne preferirebbero l’accudimento mentre gli uomini la tecnologia, non offende soltanto l’intelligenza dei propri interlocutori ma dell’intera città di Verona che il consigliere così indegnamente rappresenta.
Le sue sono opinioni personali ma come esponente politico di una maggioranza comunale hanno un peso gravissimo. Ci attendiamo pertanto che il Sindaco Sboarina e l’intera maggioranza di Palazzo Barbieri prendano le distanze dalle parole di Zelger e che si scusino con i tanti e le tante che si sono sentite offese.
A meno che il pensiero del Sindaco e della maggioranza non sia in linea con quello di Zelger, come del resto rivela lo stesso coordinatore nazionale di Forza Italia Tajani. Forse in più di Sboarina e degli altri hanno soltanto il coraggio, o l’ingenuità, di dire ciò che pensano davvero.
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani
Diritti civili
DOPO 4 ANNI TORNA IN AULA LA REVOCA DELLE MOZIONI OMOFOBE. E STAVOLTA E’ STATA LA VOLTA BUONA
L’ordine del giorno per la revoca delle mozioni omofobe del 1995 sottoscritto dai capigruppo di maggioranza (Partito Democratico, Lista Tommasi Sindaco, Verona in Comune e Traguardi) è un atto dovuto che consente di riscattare la Leggi tutto…