Dopo aver atteso più di due anni soltanto per vederlo calendarizzato, da quasi 8 mesi assistiamo al continuo rinvio della discussione e del voto in consiglio comunale del nostro ordine del giorno per il superamento delle mozioni omofobe del 1995, puntualmente ricacciato all’ultimo punto dei lavori che non viene mai esaurito.

Si tratta di una vera e propria presa in giro delle istituzioni che mostra anche la coda di paglia dell’amministrazione Sboarina che non ha il coraggio di bocciare apertamente la nostra richiesta tesa a riportare nella legalità la posizione del Comune di Verona.

In aperto contrasto con la Costituzione e le Leggi della Repubblica le mozioni del ‘95 stabiliscono infatti il divieto per la Giunta Comunale di “approvare provvedimenti che parifichino i diritti delle coppie omosessuali a quelli delle famiglie naturali costituite da un uomo e una donna”.

L’unica ragione per cui tale indirizzo non ha ancora dato luogo a provvedimenti ai danni del Comune di Verona è che esso viene puntualmente disatteso.
Ora basta però: raccoglieremo le firme per la convocazione di un consiglio comunale straordinario da svolgersi al più presto così da mettere l’amministrazione Sboarina faccia a faccia con le sue responsabilità e votare una volta per tutto l’ordine del giorno.

Federico Benini, Stefano Vallani, Elisa La Paglia consiglieri comunali Pd
Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune

Categorie: Diritti civili

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