E’ decisamente di spessore la nomina di parte comunale nel Consiglio di Indirizzo della Fondazione Arena e buonissime sono anche le premesse per quella di parte ministeriale, peccato soltanto che la rappresentanza di genere non venga ancora automatica a questa amministrazione.
Per dirsi aperta l’auspicata stagione del rilancio, mancano tuttavia almeno altri due elementi: l’indicazione del Soprintendente, la cui scelta sarà necessariamente da confrontarsi con le capacità e le competenze fin qui dimostrate dal Sovrintendente Polo, che ha traghettato la Fondazione fuori dalla secche di una situazione disperata, nonché l’indicazione, da parte del Presidente del Consiglio di Indirizzo, di riprendere a ragionare e a programmare l’attività annuale della Fondazione Arena su un arco temporale di 365 giorni e non concentrandosi soltanto sul periodo estivo.
Questo lo si deve alle maestranze della Fondazione Arena, che hanno accettato il blocco autunnale delle attività con relativo taglio agli stipendi, ma anche e soprattutto alla città, che ha bisogno di un cartellone culturale vasto e di qualità per elevare la qualità del suo turismo e per sviluppare le sinergie con le altre istituzioni culturali cittadine che negli ultimi anni sono state messe da parte.
E’ importante che ciascuno faccia la propria parte, compresa la Regione e la Camera di Commercio che negli ultimi anni hanno contributo decisamente al di sotto delle loro possibilità.

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