I conti veri della Fondazione Arena vanno fatti con i lavoratori, che con i loro sacrifici hanno giocato un ruolo decisivo nel salvataggio dell’ex ente lirico. La spaccatura tra sovrintendenza e dirigenza deve trovare una ricomposizione sulla base di questa semplice verità e, allo stesso temo, sulle buonissime potenzialità che la Fondazione Arena ha espresso in questa stagione pur molto difficile. Nel nuovo piano industriale non ci potrà esimere dal riconoscere ai lavoratori i mesi di stipendio sacrificati negli ultimi anni, pertanto occorre chiamare tutte le istituzioni, compresa la Regione, a fare la propria parte. Ripartire nel senso dell’equità e della giustizia significa anche riconoscere contratti decenti ai precari che prestando le loro capacità artistiche o manuali al servizio della maggiore macchina culturale della città.

Il gruppo consiliare comunale Pd

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