“Mai più Verona allagata”, “Porta Borsari ok ora tocca a Veronetta”, “Sboarina assicura: le immagini di Verona sott’acqua saranno soltanto un lontano ricordo”. Questi alcuni annunci che accompagnarono i lavori a Porta Borsari alla fine del 2018. Leggerli oggi, a distanza di un anno e mezzo e all’indomani di nuovi allagamenti sempre a Porta Borsari e Veronetta oltre che nei quartieri, suonano come una autentica beffa.

Chiediamo al Sindaco di venire a riferire sulla congruità dei lavori svolti a Porta Borsari il cui difetto, ripresentatosi anche ieri in assenza di blackout di energia elettrica, sembrerebbe essere strutturale. Ritorniamo a chiedere una programmazione accurata e permanente per la pulizia delle caditoie, un’operazione di ordinaria manutenzione che deve diventare costante e non episodica. E poi: basta con gli amici degli amici alla guida delle aziende partecipate. Meno politici e più tecnici.

Le aziende partecipate devono rendere un servizio ai cittadini non uno stipendio ai politici di turno. A questo proposito sottolineiamo un aspetto a nostro avviso critico della gestione di Acque Veronesi: da documenti ufficiali risulta che nel 2018 e nel 2019 l’azienda ha speso rispettivamente 2 milioni e 2,7 milioni di euro per affidamenti diretti o in economia, sottosoglia o cottimo fiduciario per lavori che riguardano principalmente la direzione lavori o compiti di progettazione. Siamo sicuri che tali compiti nona potevano essere assolti utilizzando risorse interne? E’ opportuno ricorrere così massicciamente ad incarichi e consulenze esterne? Un team interno di personale specializzato e qualificato non sarebbe costato meno?

Con i risparmi ottenuti non si sarebbe potuto finanziare interventi urgenti per la messa in sicurezza dei quartieri o programmi di agevolazione tariffaria per le fasce deboli della popolazione in difficoltà nel post coronavirus? Chiediamo una verifica con i vertici di Acque Veronesi per capire se questa pratica sia corretta o se invece, come sospettiamo, comporti soltanto maggiori esborsi per l’azienda e quindi per i cittadini veronesi.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Inchieste

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