Affrontando il linguaggio criptico di Amia, che finalmente ha risposto alla domande relative ai costi sostenuti dai suoi dirigenti per l’uso delle auto aziendali, apprendiamo che “le auto in noleggio assegnate ai dirigenti sono tre con un costo di addebito giornaliero, per giorni di calendario, che varia tra euro 7.29 e euro 9.03”. L’azienda inoltre precisa che la “spesa sostenuta viene addebitata per circa un terzo all’anno”. E che “altre due vetture a noleggio sono assegnate ad altri due non dirigenti” .

Vale a dire che ai tre dirigenti e ai due funzionari che hanno in dotazione in pianta stabile le auto aziendali vengono conteggiati annualmente costi per 2.660-3.295 euro ma gliene vengono addebitati soltanto tra gli 800 e i 1.100 euro. Con 70/90 euro al mese, il prezzo di una-due volte in pizzeria, un pezzo grosso dell’Amia ha in dotazione un veicolo di prestigio del valore di mercato oscillante tra i 40 e i 60 mila euro che all’azienda costa di noleggio tra gli 800 e 1.300 euro al mese Iva esclusa.

Ne concludiamo che in Amia non solo i dirigenti ma anche i funzionari hanno diritto ad avere la loro bella “macchinetta” sul conto spese dell’azienda. E che la quota versata da dirigenti e funzionari per l’uso dell’auto in pianta stabile non supera il 10% costo complessivo. Le cinque auto a noleggio costano infatti ad Amia la bellezza di 4 mila euro al mese, iva esclusa.

Aveva dunque ragione Michele Croce nell’affermare che le auto vengono in parte pagate da chi le usa, quello che Croce si è dimenticato di dire è che la quota che costoro versano è infima rispetto la spesa totale sostenuta dall’azienda. Spesa che grida vendetta a fronte della sua inutilità. A che cosa servono infatti cinque auto aziendali di rappresentanza? In quale parte del contratto di dirigenti e funzionari è previsto questo benefit? E quali sarebbero le ragioni di servizio che giustificano il mantenimento di tale privilegio?

A Croce diciamo: basta con i giochi delle tre carte, basta nascondersi dietro frasi da azzeccagarbugli. Amia genera sprechi insostenibili soprattutto a fronte dei conti in rosso rimediati nell’ultimo esercizio e al malcontento generale per lo stato di pulizia della città. E’ pronto Croce a scendere dal piedistallo e a raccogliere la sfida: meno auto nei parcheggi e più ramazze in giro per la città?

Federico Benini, consigliere comunale Pd

Categorie: Inchieste

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