La soluzione delle body cam a protezione degli accertatori della sosta è di sicuro impatto scenico ma purtroppo non risponde ai problemi di sicurezza posti da noi e, in prima istanza, dai sindacati dei lavoratori di Amt.
Il nodo non riguarda tanto o solo il rapporto con gli utenti, che effettivamente può diventare problematico soprattutto in presenza di una politica aziendale troppo orientata al “risultato”. Riguarda anche e soprattutto le operazioni di “scassettamento” ovvero di svuotamento delle macchinette, capaci di attirare non già i maleducati, ma veri e propri malintenzionati.

Secondo quanto denunciato dai lavoratori, tali operazioni avvengono in assenza di adeguate misure di tutela e sicurezza (assicurazione, scorta) e verrebbero inoltre affidate anche agli stagionali alle prime armi. Si tratta pertanto di una situazione di rischio potenziale da affrontare con la massima urgenza.
Purtroppo nella conferenza dei capigruppo di ieri, il presidente del consiglio comunale Ciro Maschio, forse troppo occupato a promuovere la causa di nomos e del concerto degli estremisti di destra, se ne è lavato le mani per la seconda volta di seguito, respingendo l’ennesima nostra richiesta di audire le rappresentanze sindacali.
A breve dunque torneremo a chiedere un tavolo di confronto per affrontare il problema. Tanto più che, diversamente da quanto affermato da Barini, la soluzione delle body-cam non risulta avere il benestare di tutti i sindacati.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia

Categorie: Inchieste

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